Bisaccia – Aveva provato a farlo per la questione discarica Formicoso e l’annuncio della sciopero della fame da parte del sindaco di Bisaccia Marcello Arminio sortì il suo effetto, almeno temporaneo, prima ancora dell’inizio dell’astensione. Oggi Arminio ci riprova ma questa volta cambia la ‘causa’: la decisione assunta dal primo cittadino altirpino è infatti determinata dalla decisione di eliminare l’Unità Operativa di Chirurgia all’ospedale di Bisaccia. Proprio questa mattina, infatti, attraverso un ordine di servizio è stato disposto lo stop ai ricoveri con il trasferimento a partire dal 9 marzo, di due medici al ‘Criscuoli’ di Sant’Angelo dei Lombardi. L’ennesimo colpo per l’Alta Irpinia che Arminio proprio non intende avallare con il silenzio. Soprattutto dopo aver ricevuto, solo qualche tempo fa, segnali di rassicurazione da parte dell’assessore di palazzo Santa Lucia Angelo Montemarano e del manager dell’Asl Av 1 Luigi Giordano.
“Una soluzione avrebbe potuto esserci – ha spiegato Arminio – ma non c’è stata alcuna volontà di attuarla. Avevo proposto alla nostra Azienda Sanitaria una dipartimentalizzazione della Chirurgia tra gli ospedali di Sant’Angelo, Bisaccia e Ariano. In questo modo la chiusura non si sarebbe resa necessaria. A questo punto lo sciopero della fame è l’unica soluzione che ci resta”.
Scetticismo anche sulle motivazioni di tale decisione: “Ci hanno detto che il reparto doveva essere chiuso a causa della mancanza di un primario. Ma né Sant’Angelo né Ariano hanno un primario di chirurgia. È solo una giustificazione pretestuosa. Non c’è alcuna volontà di mantenere in vita questo ospedale. Le intenzioni sono chiare: il processo di ‘smantellamento’ è stato avviato con i reparti di ginecologia e pediatria, oggi tocca alla chirurgia”.
Redazione Irpinia
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