MOSCHIANO- Una nota per segnalare “Osservazioni e opposizione all’ordinanza comunale sul divieto di somministrazione di cibo ad animali randagi”. Quella protocollata da Angelo Iovine, già candidato nelle fila di “Moschiano Prima di Tutto”, che “sensibile al benessere animale e attento alle responsabilità etiche e civili che ogni comunità dovrebbe condividere” ha voluto “esprimere la profonda contrarietà all’ordinanza comunale che vieta di somministrare cibo ad animali randagi (cani e gatti) sul territorio comunale”. Per Iovine: “Tale ordinanza, oltre a porsi in aperto contrasto con i principi di umanità e solidarietà, viola
quanto previsto dalla Legge 14 agosto 1991, n. 281, “Legge quadro in materia di animali di.affezione e prevenzione del randagismo”, che riconosce gli animali randagi come soggetti da tutelare protegge le colonie feline, prevedendo interventi di controllo sterilizzazione e
alimentazione da parte dei Comuni, in collaborazione con le ASL velerinarie e con il contributo dei volontari”. E viene citato in proposito “l’articolo 2 della suddetta legge stabilisce che: “I Comuni, singoli associati, le Unità sanitarie locali, nell’ambito delle rispettive competenze e in collaborazione con le Associazioni protezionistiche, promuovono e attuano la prevenzione del randagismo e garantiscono la tutela degli animali. Pertanto, vietare il nutrimento di animali randagi, oltre a creare sofferenza inutile agli stessi, rischia di favorire la dispersione incontrollata delle colonie, aumentando i problemi igienico-sanitari piuttosto che prevenirli. Va ricordato inoltre che in numerosi paesi europei come la Grecia, dove sono presenti
colonie feline anche in contesti urbani e turistici – la somministrazione controllata di cibo e la sterilizzazione sono strumenti adottati da enti locali in sinergia con i cittadini, per tutelare gli animali e garantire un equilibrio tra convivenza civile e decoro urbano”. Tra le proposte di Iovine ci sono infatti: “la regolamentazione delle aree di alimentazione dei randagi, il coinvolgimento di volontari e associazioni animaliste e la promozione di campagne di sterilizzazione”. Per questo motivo Iovine ha invitato “questa Amministrazione a rivedere l” impianto dell’ordinanza, prevedendo piuttosto. Una comunità si misura anche dalla sua capacità di prendersi cura dei più deboli, inclusi gli animali senza padrone Fiducioso in un ripensamento rispettoso dei valori di civiltà e della normaliva vigente”
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