(di Claudio De Vito)
Avellino – Si aprono nuovi scenari relativamente alla costruzione del nuovo stadio di proprietà da parte dell’Avellino. Il club della famiglia Taccone ha in mente un impianto di ultimissima generazione sul modello Juventus e Udinese (in fase di ultimazione), capace di fare da volano all’economia del territorio ma, prima ancora, di incrementare i propri introiti sulla base dello sviluppo di una vera e propria area commerciale.
Pomo della discordia. L’Avellino vuole lo stadio di proprietà e preme il piede sull’acceleratore per realizzarlo. Tuttavia non necessariamente nella città capoluogo dove lo scoglio è rappresentato dal tira e molla con l’amministrazione Foti per la gestione pregressa del “Partenio-Lombardi”. La società biancoverde rivendica circa 700mila euro per i lavori di ammodernamento dell’impianto sostenuti la scorsa estate, mentre da Palazzo di Città hanno fatto già sapere di vantare un debito per il fitto intorno ai 300mila euro. Una discordia che ha raffreddato il vaglio in tempi brevi da parte del Comune di Avellino della manifestazione d’interesse per il restyling dello stadio. Sono trascorsi circa due mesi, infatti, dalla proposta del sodalizio di Piazza Libertà che, per voce del direttore generale Massimiliano Taccone (nella trasmissione di Irpinianews, Mixed Zone) ha espresso più di una perplessità in merito alla realizzazione del nuovo “Partenio-Lombardi” da 22mila posti sull’area attuale.
Opzione Montoro. Pertanto, il presidente del club irpino Walter Taccone ha virato sull’hinterland per tentare di dare una sterzata all’ambizioso progetto. Due settimane fa, il patron biancoverde si è recato a Montoro per valutare, assieme al sindaco Mario Bianchino e al consigliere comunale Antonello Cerrato la costruzione dello stadio alla frazione Piano, dove, a poca distanza dall’ex uscita autostradale Montoro Inferiore, è già ubicato un terreno di gioco in via di ristrutturazione. Ad una prima analisi sommaria sulla fattibilità del progetto (lo stesso ideato per la riqualificazione dell’intera area di contrada Zoccolari per una superficie di 140mila metri quadrati circa), non ci sarebbero particolari ostacoli sul suolo individuato (bisognerebbe soltanto espropriare un paio di terreni agricoli per l’area parcheggio). La compatibilità con i vincoli urbanistici, nel dettaglio, però al momento è al vaglio dell’architetto incaricato da Taccone, Marco Speranza, che entro la prossima settimana fornirà un parere in merito.
Qualora quest’ultimo dovesse essere positivo, il protocollo d’intesa (documento non vincolante) fra Comune di Montoro e AS Avellino sarebbe pronto per approdare in consiglio comunale. Una volta creati i presupposti per il via libera con l’amministrazione Bianchino, Taccone, con l’intesa di massima in tasca, si rivolgerebbe nuovamente al Comune di Avellino per sondare un’ultima volta la disponibilità per la riqualificazione dell’intera area che circonda il “Partenio-Lombardi”. Se il dialogo con l’amministrazione comunale avellinese dovesse saltare una volta per tutte, allora l’Avellino punterebbe tutto sull’area montorese e, inoltre, ristrutturebbe il campo da gioco della frazione San Felice in segno di riconoscenza nei confronti della comunità locale.
Il progetto. Il gioiellino per il quale l’Avellino sta premendo, include attività commerciali e di ristorazione, foresteria e strutture sportive all’avanguardia. Il progetto al momento è segretato nei cassetti del pool di architetti che stanno lavorando a ritmi serrati e gode dell’appoggio finanziario di alcuni privati (l’imprenditore di Montesarchio Luigi Izzo su tutti), oltre al credito sportivo che elargirebbe una somma nell’ordine dei 2-3 milioni di euro. “Per noi è un potenziale indotto economico – ha spiegato il consigliere comunale Antonello Cerrato – Lo stadio a Montoro significherebbe attirare tifosi ed appassionati non soltanto dalla provincia. Avremmo la possibilità di dar vita ad un vero e proprio movimento di carattere sportivo e sociale a livello nazionale. Da parte della nostra amministrazione c’è tutta la volontà di venire incontro alle esigenze dell’Avellino”.