Ennesimo episodio di violenza all’interno della Casa Circondariale di Avellino. Nel tardo pomeriggio di domenica 21 dicembre, un detenuto di nazionalità tunisina è stato aggredito da uno o più reclusi all’interno della sezione protetti.
A seguito dell’aggressione, per il detenuto si è reso necessario il trasferimento d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Avellino, dove è stato sottoposto alle cure del caso. Le sue condizioni non sono state rese note, ma l’episodio riaccende i riflettori su una situazione che, secondo i sindacati, resta estremamente critica.
La Casa Circondariale di Avellino, infatti, non è nuova a scenari di questo tipo. Solo un anno fa, all’interno della struttura, si verificò un omicidio ai danni di un detenuto, un fatto che aveva già evidenziato gravi carenze sul fronte della sicurezza e della gestione interna.
A lanciare l’allarme è l’USPP (Unione Sindacati Polizia Penitenziaria), che da tempo denuncia un carcere “allo sbando”. Il sindacato riferisce di aver avviato numerose interlocuzioni con gli uffici superiori per sollecitare interventi concreti volti ad aumentare i livelli di sicurezza, non solo per la popolazione detenuta ma soprattutto per il personale di Polizia Penitenziaria, più volte oggetto di aggressioni da parte degli stessi detenuti.
«La situazione non è più sostenibile», sottolinea l’USPP, che auspica un deciso cambio di rotta nella gestione dell’istituto. In questo senso, cresce l’attesa per il rientro della dottoressa Rita Romano, direttrice titolare della Casa Circondariale di Avellino, dirigente di lunga e riconosciuta esperienza, stimata dal personale e dagli agenti di Polizia Penitenziaria. Un ritorno che, secondo il sindacato, potrebbe rappresentare un primo segnale di ripristino dell’ordine e della sicurezza all’interno del carcere.
A firmare la nota è Maurizio De Fazio, vice segretario regionale USPP, che ribadisce la necessità di interventi immediati prima che si verifichino nuovi e più gravi episodi.
