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Novolegno, ultima chiamata al Mise. Grassi (M5S): “Salvataggio passa da riconversione green”

Continua l’odissea per 117 lavoratori dell’azienda Novolegno di Arcella di Montefredane di proprietà della holding Fantoni che, dopo 39 anni di attività nella produzione di pannelli Mdf, è pronta a chiudere i battenti. Alla vigilia di un incontro decisivo al Mise, in programma a Roma domani martedì 9 aprile, alcuni senatori del M5S hanno presentato una interrogazione diretta al ministro dell’Interno, Salvini, e al ministro dell’Ambiente, Costa che solleva molte domande circa le attività pregresse.

“Ci tengo a sottolineare – precisa il senatore Ugo Grassi – che lo scopo dell’interrogazione presentata dall’onorevole Lanutti, e da me sottoscritta, non è di chiudere l’azienda e privare i lavoratori della propria attività, impoverendo il territorio irpino, ma, anzi, da parte del mio partito, c’è tutta la volontà di sostenere la ripresa della produzione, a patto che ci siano tutte le condizioni da noi richieste e vale a dire un radicale cambiamento e un riammodernamento delle modalità di produzione”.

“La Novolegno, da tempo oggetto di critiche da parte di comitati e associazioni ha sempre prodotto pannelli pressati scarsamente competitivi sia sui mercati nazionali che esteri, non solo a causa delle tecnologie ormai superate, ma anche a causa dell’alto costo della mano d’opera che va ad incidere sul costo del prodotto finale.  A mio avviso, la Novolegno potrà salvare la propria azienda solo riconvertendo la produzione puntando su pannelli cosiddetti “green”, senza l’uso di collanti inquinanti o solventi”.

“Noi – conclude Grassi – siamo assolutamente favorevoli alla riapertura e alla ripresa degli impianti a patto che ci sia un riammodernamento degli stessi, puntando su produzioni di alto valore tecnologico e che siano eco-compatibili. Se è questa la direzione che l’azienda vuole prendere, ci troverà al suo fianco, avendo tutto il nostro sostegno e quello dei finanziamenti che il governo stanzia per operazioni di questo tipo”.

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