Avellino – Dopo quasi sessanta combattute ed estenuanti ore di trattative al tavolo di Confindustria nel solo mese di settembre, la vertenza Novolegno è arrivata finalmente ad una svolta. E le parti sociali raccolgono un successo che rappresenta un punto di partenza per la ripresa industriale dell’Irpinia.
Questa mattina presso il centro sociale Della Porta di Avellino, i sindacati hanno illustrato i risultati a chiusura avvenuta delle contrattazioni con il Gruppo Fantoni. Presenti al tavolo della conferenza stampa Antonio Famiglietti per la Fillea Cgil, Carmine Piemonte della Feneal Uil, Mennato Magnolia per la Filca Cisl e le Rsu aziendali.
Scongiurato definitivamente l’avvio dei 63 licenziamenti, l’accordo finale – come anticipato da Irpinianews nei giorni scorsi – prevede la procedura di mobilità volontaria e incentivata per 24 unità ed il mantenimento dei livelli occupazionali fino al 31 dicembre 2010.
Nel medesimo lasso di tempo, i dipendenti, invece, rinunceranno all’erogazione del superminimo individuale collettivo (46,48 euro mensili) e del premio di continuità operativa (fino ad un massimo di 542,28 euro annuali), per un totale di circa 1000 euro per ogni lavoratore.
I provvedimenti dovrebbero consentire una riduzione del costo del prodotto finito e quindi generare una maggiore competitività dell’azienda del gruppo Fantoni, leader nel centro-sud della produzione di pannelli Mdf, con conseguente ripresa dei volumi produttivi.
“Con l’accordo stipulato ieri – ha spiegato Famiglietti – non abbiamo di certo risolto il problema alla radice ma abbiamo posto le basi affinchè la Novolegno possa operare attivamente ancora in Irpinia. Abbiamo mantenuto gli impegni presi con i dipendenti che, dalla loro, rinunceranno ad alcuni piccoli bonus per circa mille euro. La positiva chiusura di questa vertenza può rappresentare una traccia da seguire per affrontare le tante emergenze lavorative della provincia. Un plauso va anche agli organi di stampa che hanno mantenuto sempre accesi i riflettori sulla vicenda”.
Come detto in apertura, il percorso che ha portato al felice esito della vertenza non è stato dei più semplice: “Durante le trattative – afferma Piemonte – abbiamo vissuto momenti davvero difficili ma ogni ora spesa al tavolo di discussione è servita a capire realmente quale fosse l’intenzione dell’azienda che, in questa direzione, ci ha fornito ulteriori garanzie per il mantenimento del lavoro in Irpinia”.
Infine, per Magnolia “… l’accordo è il frutto della forte pressione dei sindacati: le posizioni tra le parti in causa, in vero, sono state distanti fino a ieri quando alla fine l’azienda ha ceduto. Possiamo oggi guardare avanti con fiducia, anche oltre il 2010”.