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Novanta minuti in campo per la Palestina: basta genocidio a Gaza

LIONI- Quattordici squadre rappresentate dai quarantaquattro giocatori in campo, anche due ragazze dei Lions Mons Militum, insieme alla terna arbitrale. Sul rettangolo di gioco però stavolta sono tutti dalla stessa parte: la solidarietà al popolo palestinese. Novanta minuti per dire basta al genocidio di Gaza. E’ stato questo il messaggio lanciato oggi allo Stadio Comunale “Nino Iorlano” di Lioni, nella partita a sostegno del popolo palestinese, per denunciare la tragedia umanitaria in atto nella Striscia di Gaza. Il calcio di inizio al piccolo Nabir, ferito durante i bombardamenti di Gaza, curato a Napoli dalle ferite di una scheggia che lo aveva colpito e da qualche mese ospite in Irpinia. Prima del match ci sono i messaggi dell’ Arci di Avellino, che ha organizzato l’evento e del sindaco del Comune di Lioni. In campo sono tutti per la Palestina, sugli spalti uno striscione che indica chiaramente come “il cartellino rosso e’ per Israele” ed un altro a sostegno della Global Sumud Flottilla. Un’ Irpinia che si mobilita, attraverso lo sport, a poche ore da una gara contestatissima, quella tra Italia e Israele, vede in campo quattordici paesi irpini, che hanno deciso di rompere il silenzio che ” il mondo del calcio sta conservando di fronte al genocidio di un intero popolo, consentendo a Israele di partecipare a tutte le competizioni sportive internazionali, chi crede ancora nello sport come un valore e come una “missione sociale” prende posizione”. A sostegno dell’iniziativa anche l’ Associazione Italiana Allenatori di Calcio e l’AIA di Avellino che hanno arbitrato il match.

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