Ladri di ricordi e di affetti. In poche parole, gente senza scrupoli. Non ci sono molti appellativi, se non di disprezzo, per chi – da diverso tempo a questa parte – sta effettuando dei “colpi”, dei furti, all’interno del cimitero di Atripalda. Rubano, adesso anche in pieno giorno. Senza nessuna paura, senza nessuna vergogna e, soprattutto, senza nessun rispetto di un posto sacro.
Un cittadino atripaldese ha lanciato un appello al sindaco Paolo Spagnuolo. Una lettera, dai modi molto garbati, con la quale ha messo in evidenza il problema. Anche lui è stato derubato. Anche a lui hanno sottratto oggetti che, con tanto amore, aveva deposto dinanzi la tomba di un suo caro congiunto. Forse, uno dei furti più orribili che si possa subire.
A lui hanno portato via, come spiega anche nella missiva inviata al primo cittadino, un lumino elettrico, fiori, e una piantina che erano stati collocati sulla tomba del parente. Ci ha raccontato questo ma è andato oltre. Ci ha spiegato che non soltanto lui ha subito furti. Ci ha parlato di un fenomeno che, a quanto pare, è tristemente diffuso. Cose di pessimo gusto. «Manca qualsiasi tipo di pietà. Noi tutti stiamo molto male per quello che sta accadendo, siamo sconcertati», ci ha detto il nostro interlocutore il quale ci ha consigliato di farci un giro presso il camposanto di via Manfredi e di scambiare quattro chiacchiere con gli addetti alla custodia. Cosa che abbiamo prontamente fatto.
Il giorno dopo ci siamo recati presso il cimitero ed abbiamo incontrato chi di dovere. Un custode molto gentile e disponibile che ci ha confermato tutto. Di furti, ne stanno avvenendo tanti, troppi. Portano via di tutto: lumini, fiori, vasi ed anche attrezzi utili per la cura del cimitero.
«Pensi – ci ha detto – pochi giorni fa è venuta una signora disperata. Avevano rubato dalla tomba di un suo familiare anche gli angioletti. Si è messa a piangere, ci sono rimasto molto male». Episodi del genere si starebbero verificando da ormai troppo tempo. Sembra dall’autunno. In occasione della ricorrenza dei defunti, questa gente senza scrupoli avrebbe fatto man-bassa di fiori e piante. Forse è anche un modo per alimentare una sorta di mercato “parallelo”, ovvero chi ruba poi si rivende tutto.