Sel esprime la propria netta contrarietà alle trivellazioni per la ricerca petrolifera che sono state programmate in Irpinia e in altre aree dell’Appennino meridionale.
“Siamo di fronte all’ennesimo attentato verso l’ambiente ed il territorio provinciale – dichiara il coordinamento provinciale – Qui negli ultimi anni il costo, in termini di danni all’ecosistema, è stato già particolarmente elevato per l’accumulo grandi quantità di rifiuti in discariche legali ed abusive, per l’interramento di amianto ed altri residui nocivi e pericolosi, per il cospicuo sversamento nei corsi d’acqua di liquami e residui industriali, per la disseminazione di cataste di ecoballe nei siti di stoccaggio, per la costruzione di tanti elettrodotti pericolosi e per la proliferazione indiscriminata dei campi eolici.
Il petrolio, come dimostra quel che è avvenuto nella Val d’Acri in Basilicata, non porta sviluppo, ma sconvolge e ferisce il territorio e impoverisce le comunità locali. Lo sviluppo passa invece, in Irpinia come nel resto del Mezzogiorno, attraverso la tutela e la valorizzazione del territorio e dell’ambiente e necessita di un sistema produttivo integrato (industria, agricoltura, turismo, cultura) ed ecocompatibile.
Per questi motivi SEL aderisce alla manifestazione di domenica 22 dicembre a Gesualdo indetta per dire no alle trivellazioni in Irpinia ed invita i propri iscritti e sostenitori, unitamente a tutti coloro che, rifiutando decisioni imposte dall’alto in nome del profitto, sono disponibili a battersi per far contare la voce dei territori e delle comunità locali”.
Redazione Irpinia
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