A distanza di anni, però, la famiglia esce sconfitta dalle aule di tribunale. Gli Ercolano avanzano una richiesta di risarcimento di tre milioni di euro all’U.S. Avellino 1912, in quanto società organizzatrice dell’evento calcistico. Il tribunale di Avellino rigetta la richiesta: ”La società biancoverde non ha avuto alcuna responsabilità, né tantomeno il custode del Partenio. E’ stata la condotta volontaria di Sergio Ercolano a causare la disgrazia”.: “Siamo delusi non tanto per la parte civile ma per quella penale – precisa Maurizio Ercolano -. Abbiamo delle perplessità circa le decisioni del giudice. Sergio non ce lo restituirà mai nessuno, ma non vogliamo – a livello giudiziario – sentirci nel ‘dimenticatoio’. Con il nostro legale Vincenzo Moggio – conclude – stiamo seriamente valutando l’ipotesi di fare ricorso e chiedere di riaprire il caso”.
A dieci anni dalla scomparsa di Sergio, nel ricordo della sua figura, il mondo del calcio si fermerà almeno un istante per rivolgergli una preghiera.