Dal consigliere regionale Sergio Nappi riceviamo e pubblichiamo:
Egregio direttore, come ho già avuto modo di scrivere al direttore del Corriere irpino, la notizia che mi riguarda, riportata anche dal suo apprezzato sito di informazione, risale al 31 marzo 2014. In tale data, infatti, mi è stato notificato un avviso di conclusione indagine relativo allo stesso procedimento penale che ha visto avvisati i colleghi Foglia, D’Amelio e Ruggiero per il reato di peculato. Devo rilevare, tuttavia, che il suo quotidiano si è occupato di una notizia di quasi due mesi fa senza fare minimo accenno alla posizione degli altri consiglieri regionali che, nel contesto dello stesso procedimento penale, rischiano anche loro il processo ma per il reato più grave di peculato: Pietro Foglia per un importo pari a 32mila euro, la collega Rosetta D’Amelio per un importo pari a 11mila euro, così come la collega Ruggiero per 18mila. Devo riconoscere, tuttavia, che a indagine conclusa, il suo sito ha avuto modo di evidenziare che sono stato prosciolto dal reato di peculato dopo che la Procura di Napoli ha vagliato la documentazione da me prodotta relativa all’utilizzo, quale capogruppo, di ben 60mila euro di fondi regionali. La stessa Procura che, tuttavia, ha ritenuto di notificarmi un avviso di conclusione di indagini sui fondi della comunicazione per il reato generico di truffa per il quale, a differenza del peculato, non è prevista la decadenza dalla carica di consigliere regionale, e per il quale – sono certo – sarò definitivamente prosciolto. D’altronde credo valga la pena, anche in questo caso, di sottolineare che già il Tribunale del Riesame, nel revocare un anno fa i provvedimenti cautelativi, espresse seri dubbi sulle prove acquisite, considerando reticenti tutti i soggetti, nessuno escluso, coinvolti nell’inchiesta. In conclusione le dico che sono certo della innocenza di tutti e, confidando nell’operato della Magistratura, sono convinto che ai colleghi consiglieri regionali sarà riconosciuta l’estraneità ad ogni rilievo.