
Fin dove deve arrivare il rispetto delle regole? Un interrogativo per il quale la risposta sembrerebbe scontata ma che a volte, a causa delle circostanze delle vita, non lo è. E’ il caso di una donna di Treviso, che è stata beccata dall’autovelox mentre correva in tutta fretta per raggiungere la figlia in fin di vita presso un nosocomio di Adria, in provincia. Il fatto nel giugno scorso, con la donna che procedeva ad una velocità di 92 chilometri orari in un tratto dove il limite massimo era di 90. Per lei immediata la sanzione: multa per eccesso di velocità. Una vicenda per la quale la donna si è opposta, sostenendo con forza le sue ragioni, legate alla eccezionalità della situazione. Ora a distanza di alcuni mesi viene confermata questa tesi, con la Prefettura di Treviso che ha emanato il provvedimento col quale si è proceduto all’archiviazione del caso. La signora non dovrà dunque pagare nessuna multa proprio a causa delle circostanze dolorose che costituiscono cause di giustificazione previste dalla legge. Con il provvedimento sono arrivate, infine, anche le scuse del Prefetto di Rovigo Adinolfi.