MONTEMILETTO – Continua a tenere banco a Montemiletto la questione dell’affidamento del servizio idrico cittadino e soprattutto la posizione del sindaco Abate che ricopre contemporaneamente la carica di Primo cittadino e vicepresidente dell’Alto Calore Servizi. Sulla questione è intervenuto il consigliere Massimiliano Minichiello attraverso un lungo intervento, che si riferisce alla prossima convocazione del Consilio Comunale:
“Ormai è ufficiale. Il conflitto di interessi che trova fondatezza nell’art. 63 del 267/2000 il quale vieta ad Eugenio Abate di ricoprire contemporaneamente la carica di Sindaco e di membro del Consiglio di Amministrazione dell’Alto Calore Servizi e Presidente dell’Alto Calore Patrimonio, società nelle quali il Comune di Montemiletto è socio, sarà risolto in maniera paradossale. Il Sindaco Eugenio Abate ha convocato una seduta straordinaria del Consiglio Comunale per il giorno 29.07.2011 (prima convocazione) e per il giorno 31.07.2011 (seconda convocazione) al fine di modificare lo statuto della Mo.Se. S.p.A. per consentire alla società di proprietà del Comune la gestione del servizio idrico integrato e con la conseguente determinazione di uscire definitivamente dall’Alto Calore Servizi. A rendere il tutto ancora più incredibile c’è il fatto che, senza attendere il Consiglio Comunale e la modifica dello statuto che consente di avere i requisiti, il Comune di Montemiletto, con delibera di Giunta Comunale n. 64 del 25.07.2011, ha affidato in house alla Mo.Se. S.p.A. il servizio idrico integrato con la motivazione di aver manifestato da tempo all’Alto Calore Servizi, seppur solo informalmente e non con richieste ufficiali, di voler gestire il servizio. A questo punto, pur di non lasciare la sua poltrona, Eugenio Abate, con la grave responsabilità di tutti i consiglieri comunali di maggioranza, trascinerà senza alcun scrupolo ben 5400 persone del nostro comune fuori dalla Società Alto Calore. Quindi, pur di salvare solamente se stesso, è disposto ad arrecare danni ad una intera comunità, sia in termini economici e gestionali relativi al servizio idrico a danno degli utenti, che politici, anteponendo di fatto i suoi interessi politici al bene e al futuro del nostro paese. Faccio un appello sincero al Presidente De Mita affinché per gli antichi e consolidati rapporti con la comunità di Montemiletto si faccia garante degli interessi dei miei concittadini e convinca mai come questa volta Abate a ravvedersi e a fare un passo indietro, dimostrando che la politica è fondata solo sulle idee e sul saper guadare lontano e non è solo un mercato di interessi che si fonda sull’esclusivo potere gestionale. Del resto non potrebbe essere data lettura diversa alla prossima scelta di cedere le quote detenute dal Comune di Montemiletto in seno alla società Alto Calore in quanto ciò avviene solo dopo che nell’ultimo Consiglio Comunale è stata sollevata e discussa l’incompatibilità del Sindaco. È a dir poco paradossale che uno dei comuni fondatori dell’originario Consorzio Interprovinciale Alto Calore di Avellino, oggi potrebbe uscire da una società pubblica partecipata dall’ente Provincia di Avellino e da 127 Comuni dell’Irpinia, compresi 31 della Provincia di Benevento, solo per rimuovere una causa di incompatibilità che potrebbe essere tranquillamente eliminata con le semplici dimissioni di una sola persona. Inoltre, come è possibile pensare di isolarci nella gestione del servizio idrico rispetto al resto della Provincia visto che in più occasioni l’Alto Calore ha fatto pressioni sui pochi comuni idricamente autosufficienti che hanno una gestione autonoma affinché ne entrino a far parte e proprio ora che ha intenzione di fornire addirittura l’acqua anche ad altri comuni della Provincia di Benevento. Uscendo dall’Alto Calore Servizi, Abate mostrerebbe una chiara diffidenza nei confronti di una società che gestisce nel ruolo di Vice-Presidente e che di fatto continuerebbe ad amministrare solo ed esclusivamente per gestire l’acqua degli altri comuni ed esercitare potere nei confronti degli altri sindaci dell’Irpinia. Non pensavamo – conclude – che sollevare una semplice incompatibilità potesse indurre a considerare scelte così lesive per il nostro comune, tant’è che a questo punto se necessario siamo addirittura pronti nell’interesse esclusivo del nostro comune e per il grande senso di responsabilità a ridiscutere anche della stessa incompatibilità purché il Sindaco chieda formalmente che ciò serve a salvare esclusivamente il suo incarico all’Alto Calore”.
Redazione Irpinia
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