Montoro – L’ex sindaco di Montoro Superiore, oggi consigliere di opposizione a Montoro Francesco De Giovanni, interviene nel merito delle tematiche relative all’emergenza acqua nel montorese. Di seguito la nota:
In merito alla scarsa erogazione dell’acqua potabile che da qualche mese sta interessando il territorio di Montoro, creando notevoli disagi alla nostra comunità, ritengo opportuno rispondere a quanti hanno fatto riferimento alle passate amministrazioni attraverso precedenti articoli di stampa, affermando illazioni e con scarsità di notizie. Sul nostro territorio l’emergenza idrica si è rivelata nei primi mesi del 2014, con la chiusura dei pozzi di Chiusa prima e di S. Eustachio poi, per la contaminazione della falda dal tetracoloroetilene ed essendosi rilevati dalle Autorità preposte, valori superiori al tasso soglia previsto dalla normativa vigente, fenomeno poi esteso anche a molti pozzi nel territorio Solofrano. Per effetto di tale chiusura, l’approvvigionamento che proviene dalle fonti di Cassano non è sufficiente a soddisfare i fabbisogni della nostra comunità e fino ad allora, nessuna crisi idrica ha mai vissuto il nostro territorio, ad eccezione di alcuni mesi estivi, in quanto aumentava il nostro fabbisogno, rispetto alla erogazione ordinaria. Ad onore di cronaca anche altre realtà territoriali come il capoluogo Avellino, Ariano, Sant’Angelo dei Lombardi, la stessa Solofra, stanno vivendo la stessa situazione di emergenza idrica, ciò fa pensare che l’intero sistema idrico sia andato in tilt, non solo per la scarsità della portata di acqua, ma anche per la vetustà delle reti e forse per l’insufficienza degli impianti. Tornando al montorese, la prima riflessione nota a tutti è quella, che il fenomeno dell’inquinamento della falda è stato subìto e non è stato causato nel nostro territorio, una riflessione non di poco conto, in quanto non si ha la capacità di intervenire direttamente sul proprio territorio, in termini di competenze e per le concrete limitazioni operative, se non attraverso enti sovracomunali. Il Comune di Montoro Superiore è stato l’unico Comune a promuovere nell’anno 2009 un convegno sullo stato delle nostre sorgenti, rendendo noto uno studio promosso dal Parco del Monti Picentini, uno studio che rilevava tracce di detta sostanza nella falda montorese solofrana, ma i cui valori, erano indicati al di sotto dei limiti soglia previsti dalla legge, tale argomentazione è stata di recente esposta anche dall’attuale Sindaco tra le prime sedute del nuovo Consiglio Comunale. Dalla pubblicazione di detto studio e sino alla chiusura dei nostri pozzi, mai alcuna comunicazione è pervenuta all’ex Comune di Montoro Superiore circa lo sforamento del tasso soglia imposto dalla legge, da parte delle Autorità competenti, Alto Calore, Arpac, Ato … Il concetto di acqua – bene comune – pubblico, veniva anche inserito nello statuto dell’ex Comune di Montoro Superiore. Certo l’attuale amministrazione non è stata a guardare, ha partecipato con l’Ato alla presentazione di un progetto sulla barriera idraulica e sul potenziamento delle reti, ma ad oggi dalla Regione alcuna risposta di finanziamento. Certo ha inoltre partecipato sul tema a riunioni con l’Alto Calore, l’Ato, la Prefettura, ma distanza di mesi la situazione sembra peggiorare. Noi della minoranza abbiamo evidenziato che alcuni amministratori sono materialmente assenti sul territorio, amministratori che non osano immaginare la complessità della problematica emergenziale e perciò restano nell’ombra in una posizione di quiete. Quando poi vengono chiamati in causa, invocano il passato, rifiutandosi di dare risposte alla cittadinanza, dimostrando che la cosa non appartiene a loro ma a chi li ha preceduti. Inutile dire che molti amministratori che siedono tra i banchi della maggioranza, nel recente passato hanno assunto ruoli e deleghe importanti in materia nelle precedenti amministrazioni. Ma se la causa è passata, il problema resta ed è compito proprio di ciascun amministratore, quello di volgere lo sguardo al futuro, immaginando soluzioni. Siamo preoccupati in quanto se d’inverno l’acqua viene razionalizzata di continuo, immaginiamo che succederà la prossima estate. La nostra proposta è che, alla luce dei risultati ad oggi raggiunti, bisogna aumentare gli sforzi, unire le forze con gli amici di Solofra ed insieme, concertare un’azione politica comune, un’azione concreta, in danno degli enti sovra comunali. Non essendosi raggiunti i risultati sperati, è necessario alzare la voce nei confronti dell’Alto Calore, dell’Ato, dell’Arpac, della Prefettura e della Regione stessa. Chiedere lo stato attuale dei valori nella falda, chiedere l’apertura di altri pozzi, anche sul nostro territorio – Aterrana – Banzano, chiedere ed ottenere ulteriori risorse per il nostro territorio. Anche in occasione dei rifiuti avanzammo proposte (adozione di un piano unico, realizzazione dell’isola ecologica) per ridurre o contenere gli aumenti della tassa, proposte puntualmente disattese dalla maggioranza. Oggi ci si dice che in materia di acqua, si sta costruendo una soluzione adeguata, ma al tempo stesso la stessa soluzione non viene indicata. Il senso di responsabilità e la cultura istituzionale, non va sbandierato con annunci, ma deve essere costantemente messo in campo da ciascuno di noi con azioni concrete. Noi della minoranza in questi pochi mesi lo abbiamo già dimostrato, abbiamo avuto senso di responsabilità quando con la nostra presenza in consiglio, abbiamo consentito alla maggioranza che non aveva i numeri necessari, per approvarsi l’assestamento di bilancio (materia importante ma che a qualcuno non interessava). Anche in passato in materia di inquinamento, abbiamo presentato numerosi esposti alla magistratura, a tutt’oggi disattesi ma che l’attuale Sindaco conosce, avendo riscontrato documenti in tal senso presso l’ex comune di Montoro Superiore. Di contro, mai la Regione Campania ha stanziato risorse a favore dei comuni in materia di bonifica del Sarno, neppure oggi in fase di realizzazione delle vasche di laminazione esiste un provvedimento in tal senso. Abbiamo dimostrato cultura istituzionale e non sciacallaggio mediatico, quando alla luce dei risultati per l’elezione alle provincia di Avellino, non abbiamo infierito nei confronti del candidato capogruppo Lepre, tradito dagli stessi gruppi di maggioranza che hanno l’onore e l’onere di sostenere il loro comune capogruppo. Ed allora quale lezione si voglia dare nel credo culturale ed istituzionale di un amministratore, quando poi concretamente si mettono in campo azioni che rilevano comportamenti ambigui. Occorre avere maggiore umiltà e rispetto non solo in chi ha creduto nella fusione ma anche in chi l’ha realizzata, convinto anche di realizzare vantaggi per la collettività che ad oggi non si sono ancora realizzati.