Le questioni legalità e trasparenza al Comune di Montoro Superiore si confermano come la vera emergenza che ha marcato fino agli ultimi mesi di vita con un fosco cono d’ombra un’esperienza amministrativa durata due mandati . Ci riferiamo, in particolare, all’ormai annosa questione della posizione dell’assessore Bruno , che da tempo Sinistra Ecologia e Libertà, unica voce libera sul tema, va denunciando come inconciliabile con i principi di imparzialità e buon andamento dell’amministrazione pubblica . La triste telenovela si arricchisce di un nuovo episodio che per modalità ed intempestività aggiunge il paradosso ad un quadro già di per sé poco edificante. Infatti lo scorso 10 ottobre , con delibera n.260 , la Giunta Comunale ha deciso di incaricare un legale per un parere sulla compatibilità dell’assessore “omissis”(così viene riportato sull’albo pretorio on line!) Bruno. Eppure da quasi due anni( gennaio 2012), cioè fin dalla nomina del suddetto ad Assessore al Rischio Idrogeologico ed alla Programmazione Urbanistica, il nostro consigliere di opposizione Oscar Giannattasio aveva sollevato la questione della compatibilità e della inopportunità dell’incarico ; nessuna risposta dalla maggioranza. I dubbi si sono rivelati più che fondati, visti gli sviluppi dei mesi successivi che hanno visto degenerare la situazione in un crescendo di episodi che hanno evidenziato un gigantesco conflitto di interessi tra esercizio di pubbliche funzioni e svolgimento della professione di ingegnere. In barba alla normativa sugli Enti Locali l’assessore non solo ha continuato a svolgere la professione nel Comune di cui è amministratore , sia in qualità di progettista che di direttore dei lavori, ma lo ha fatto anche in cantieri che hanno effettuato opere abusive, continuando gli abusi anche dopo espresse diffide da parte delle competenti autorità (Ufficio Tecnico Comunale, Polizia Municipale e Carabinieri) . Inoltre lo stesso dal 2003 è responsabile tecnico, quindi in rapporto organico e continuativo, dell’impresa edile che negli ultimi anni ha avuto una parte rilevante , se non prevalente, dei lavori pubblici e privati a Montoro, tra cui l’importante appalto per il risanamento del Vallone Selva della Piana (circa 2 milioni di euro). Proprio su quest’ultimo la Giunta Comunale lo scorso giugno ha approvato una variante in corso d’opera (per un’ulteriore spesa di circa 43mila euro) con delibera, n. 157, cui ha partecipato Bruno, senza che nessuno gli chiedesse di astenersi , sia pure per pudicizia. Alla richiesta di dimissioni immediate o di revoca delle deleghe, Sindaco e Amministrazione prima hanno negato, contro ogni evidenza, l’esistenza di qualsiasi problema di incompatibilità o quanto meno di opportunità dell’incarico conferito ; poi il 5 luglio scorso arriva la rinuncia alle deleghe , rimpiazzate immediatamente dopo con quelle al Settore Bilancio e Finanze, con un’operazione di facciata che fa rientrare dalla finestra il conflitto di interessi scacciato dalla porta. Come se il problema fosse solo la titolarità della delega specifica , e non il fatto di essere membro della Giunta Comunale, organo che ha competenza generale ; permane dunque il doppio ruolo istituzionale e di tecnico così come il clima di pesante condizionamento ambientale , teso ad influenzare o impedire la libera scelta del cittadino rispetto all’affidamento di incarichi tecnici . Insomma ,il sindaco De Giovanni e la sua maggioranza avevano un solo modo per recuperare un minimo di credibilità su temi vitali per la sopravvivenza stessa delle Istituzioni, quali trasparenza, legalità , imparzialità , e cioè eliminare ogni conflitto reale o potenziale con la revoca di qualsiasi delega all’assessore Bruno. Non lo hanno fatto per dieci anni, neanche negli ultimi mesi , quando lo spregio per le regole , la commistione tra affari privati e incarichi pubblici è diventata patologica ed endemica. Non lo hanno fatto neanche dopo che Sinistra Ecologia e Libertà, non per accanimento personale, ma per il superiore “interesse pubblico” ,ha sollevato la questione in varie sedi, non ultima la Prefettura di Avellino con esposto circostanziato. Ora , al tramonto di un’esperienza amministrativa da dimenticare, la Giunta Comunale chiede un parere legale tardivo ed inutile, così spendendo anche qualche migliaia di euro di soldi pubblici, non assumendosi la responsabilità politica ed etica di spezzare di propria iniziativa il legame perverso affari-politica , che a Montoro avrà anche pagato in termini di consenso elettorale , ma che ha lasciato segni di devastazione che non sarà facile cancellare.
Redazione Irpinia
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