dal Consigliere di Minoranza Massimiliano Minichiello di Montemiletto riceviamo e pubblichiamo “dopo la conferma di trascinare il Comune di Montemiletto fuori dall’Alto Calore Servizi, di cui Abate è Vice-Presidente, l’annuncio di sciogliere la società Alto Calore Patrimonio, di cui Abate è Presidente, è la chiara dimostrazione che ora è stato fatto tutto pur di rimuovere ad ogni costo la cause di incompatibilità esistenti in capo al Sindaco di Montemiletto per i diversi ruoli ricoperti. È impossibile, a questo punto, pensare che scelte così radicali siano avvenute per ragioni di opportunità nella gestione dell’Alto Calore, visto che tutto è stato fatto frettolosamente nel giro di pochi giorni e solo dopo che è stata sollevata l’incompatibilità di Abate in Consiglio Comunale. È impensabile, inoltre, che tali decisioni siano state prese senza l’avallo del Presidente De Mita le quali mortificano non solo i partiti alleati e gli avversari politici, ma soprattutto tutti i Sindaci della Provincia a partire da quelli che gli hanno dato fiducia al momento dell’elezione, visto che ne subiscono le scelte e considerato che Abate rimarrebbe all’ACS solo per esercitare potere nei loro confronti. Inoltre, dopo le dichiarazioni di Abate a seguito della conferenza stampa di oggi, mi sento in dovere di spendere qualche parola riguardo all’affidamento e alla gestione del servizio idrico integrato a cui è interessato l’Alto Calore che dovrebbe riceverlo come soggetto unico, ma che nel frattempo è stato affidato anche alla MO.SE. di Montemiletto. L’ATO ossi l’Autorità d’ambito, alla quale, per legge, gli enti locali partecipano obbligatoriamente proprio evitare frammentazioni, ha l’esercizio delle funzioni in materia di servizio idrico integrato ossia l’esercizio delle competenze in materia di gestione delle risorse idriche (organizzazione del servizio, scelta della forma di gestione, determinazione e modulazione delle tariffe, affidamento della gestione e relativo controllo). Nessun comune, contrariamente a quanto avvenuto a Montemiletto, di cui è sempre Sindaco Abate, può scegliere percorsi autonomi nell’organizzazione e nella gestione del servizio idrico integrato, poiché tale decisione spetta all’ATO dalla quale i Comuni partecipanti non possono assolutamente svincolarsi. Diversamente, verrebbe meno il motivo dell’esistenza dell’ATO e la garanzia dell’ottimizzazione del servizio secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità. La stessa giurisprudenza ha chiarito che: “In base all’art. 12, comma 1, l. reg. Campania 21 maggio 1997 n. 14, dal momento della costituzione dell’Ente di ambito tutte le funzioni in materia di servizi idrici dei comuni e delle province consorziati sono esercitate dall’Ente di ambito medesimo, restando sottratta agli enti territoriali partecipanti al consorzio obbligatorio l’esercizio di un potere diretto sugli impianti e la possibilità di incidere, con propria autonoma delibera, sulla gestione del servizio. Di conseguenza, il Comune non può adottare alcuna decisione in materia di affidamento del servizio idrico” (sentenza del TAR Campania Napoli, sez. I, 17 giugno 2008, n. 5968). A questo punto, è chiaro che è assolutamente illegittima la decisione del Comune di Montemiletto con la quale è stato affidata, tra l’altro, senza attendere nemmeno la modifica dello statuto che avverrà nel corso del Consiglio comunale di oggi, la gestione del servizio idrico integrato alla Mo.Se. S.p.A. Chiediamo all’Alto Calore Servizi, quindi anche Abate, e all’ATO, in quanto portatori di un interesse nella vicenda, di impugnare la delibera di giunta con la quale il Comune di Montemiletto ha affidato il servizio idrico alla MO.SE. affinché sia rispettata la legge ed il principio di unicità nell’affidamento e nella gestione del servizio sull’intero ambito territoriale ottimale.
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