“In merito alla presunta incompatibilità del sindaco Abate con la carica di presidente dell’Acp, il circolo del Pd di Montemiletto, osserva: “Noi riteniamo che tale posizione sarebbe dovuta essere già chiarita dallo stesso Abate con un atto di responsabilità politica, cioè con le sue dimissioni da numero uno dell’ACP. Questo il percorso naturale che la politica indica per coloro che rivestono cariche elettive quando si tratta di rimuovere ogni dubbio affinché il proprio operato non possa essere messo in discussione con gravi conseguenze per gli amministrati. Apprendiamo invece che il Presidente Abate, nonchè sindaco del comune di Montemiletto, intende fare un’operazione di “alta ingegneria gestionale” mettendo Montemiletto fuori dal consorzio dell’Alto Calore. Senza voler entrare nella questione da un punto di vista giudiziario, se sussistano o non delle violazioni di legge in tale operazione, a noi pare che Abate voglia in questo modo proteggere il suo doppio ruolo o le sue doppie “poltrone”. A far meraviglia, inoltre, è che nè il presidente nè i c.d.a. dell’ACS e dell’ACP siano insorti dinanzi ad un tale atto sconsiderato e cioè di perdere un Comune consorziato per opera e volontà di un amministratore del Consorzio stesso. A questo punto ci chiediamo a cosa serva e perché esista l’Alto Calore; immaginiamo, ad esempio, che, se il Comune di Avellino decidesse unilateralmente di chiudere i rapporti con l’ACS e migrare le sue 50000 utenze idriche presso un altro gestore, sarebbero sicuramente in discussione sia l’esistenza dell’ente sia i livelli occupazionali in provincia (ma di quest’ultimo punto crediamo sia opportuno che i sindacati se ne occupino). Il progetto di Abate in sintesi rappresenta sul piano locale il tentativo di “istituzionalizzare” le clientele per se attraverso la municipalizzata Mo.se. e sul piano provinciale l’indebolimento dell’Alto Calore come ente di gestione del Ciclo integrato delle acque. Per entrambe riscontriamo tutto ciò che di negativo ci possa dare la politica ovvero la prevaricazione di chi come Abate, con l’avallo dei dirigenti provinciali del suo partito, vuole difendere i ruoli che la politica gli ha dato. Questi sono solo alcuni degli spunti su cui riflettere e che ci danno l’occasione per invitare Abate a fare la propria scelta spogliandosi dell’egoismo e soprattutto non nascondendosi dietro i precari che dice di voler stabilizzare. Come già in passato abbiamo avuto modo di dire per noi il diritto al lavoro è sacrosanto e la difesa dei lavoratori un dovere: saremo sempre in prima linea per la loro difesa ma non ci si venga a chiedere solidarietà per nascondere mire personali e interessi politici. Il Sindaco Abate deve oggettivamente decidere se amministrare la comunità di Montemiletto per mandato ricevuto oppure dedicarsi alle attività manageriali dell’ Alto Calore che la sua indecisione, la sua incertezza e il dubbio in cui sta lavorando pregiudica gli interessi della collettività”.
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