“Fortunatamente questa volta non c’è stato l’annunciato taglio di treni sulla tratta Benevento-Avellino-Salerno conseguentemente la nostra città ha evitato la chiusura della sua stazione ferroviaria”. Così Pietro Mitrione presidente “In_loco_motivi” Avellino. “Nonostante ciò tutti, a cominciare dalle organizzazioni sindacali, sono concordi nel ritenere che il problema quanto prima si riproporrà. L’assenza dell’assessore ai trasporti della regione Campania, sen. Sergio Vetrella, all’incontro sindacale durante il quale sono stati rivisti i provvedimenti di soppressione treni è sintomatica in quanto l’assessore ha subito “sollecitazioni” per addivenire ad una temporanea conclusione della querelle con Trenitalia che vanta crediti nei confronti della regione Campania. A tal proposito si ricorda quanto l’assessore Vetrella affermò durante l’ultimo incontro con i rappresentanti della consulta regionale per la mobilità di voler arrivare alla rescissione del contratto di servizio con Trenitalia, anticipando pubblicamente il suo pensiero al riguardo. Anche le recenti disponibilità economiche della regione Campania messe a disposizione delle società ex Gestione Commissariale Governativa, circa 25 mln di euro, vanno in questa direzione. Fra i meandri del Bilancio regionali sono stati reperiti questi milioni a favore di aziende che operano per la maggior parte nelle zone di Napoli/Caserta. Se a questo si somma il mancato stanziamento di fondi alla Campania operato da Trenitalia per l’acquisto di materiale rotabile si capisce il grande scontro esistente fra Regione Campania e Trenitalia. Sembra una guerra senza esclusione di colpi. Di questa situazione ne soffre il futuro del trasporto nella nostra regione, non a caso è sparito da ogni ragionamento il progetto della metropolitana regionale. Giova, inoltre, ricordare che i tagli al trasporto su ferro sono stati operati a partire dall’orario invernale di Trenitalia del dic 2010. In quell’occasione fu decisa la soppressione di alcune tratte ferroviarie campane fra le quali anche la Avellino-Rocchetta. Quei provvedimenti portarono alla cancellazione anche del collegamento fra Avellino e Napoli e la soppressione dell’intero servizio locale fra Benevento e Foggia che tanto ha penalizzato la zona dell’arianese. Questa volta, a differenza delle altre, la mobilitazione ha “funzionato” perchè il sindacato, intervenuto in modo convinto ed unitario, le istituzioni, le associazioni, gli studenti che quotidianamente si recano all’università del Sannio hanno compreso che quelle cancellazioni erano assolutamente odiose in quanto eliminavano un intero territorio dalla rete ferroviaria campana. Le battaglie si vincono solo se c’è unità, i calcoli di convenienza territoriale possono solo far disperdere idee e forze a maggior ragione quando partono da realtà già svantaggiate come è accaduto per la ferrovia Avellino-Rocchetta, per la quale continua il nostro impegno per farla riaprire. Napoli ed il suo hinterland hanno sicuramente i loro problemi ma non possono risolverli cannibalizzando le zone interne in quanto l’applicazione, sic et simpliciter, di tagli lineari determinano solo disastri per il nostro territorio. Se poi in questo contesto si verificano anche scontri istituzionali, come sta accadendo fra l’assessore Vetrella e Trenitalia, il futuro non promette nulla di buono…”.
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