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Megatruffa Superbonus, continuano le indagini di Procura e Fiamme Gialle

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AVELLINO- Una proroga delle indagini sulla mega truffa dei Superbonus che Procura di Avellino e Guardia di Finanza hanno scoperto giungendo un anno fa ad un maxisequestro d’urgenza firmato dal Procuratore Airoma e dall’allora pm in servizio ad Avellino (attualmente a Salerno ndr) Vincenzo Russo, per congelare somme tra compensazioni (quindi già messe in circuito economico) e cassetti fiscali pari ad un miliardo e settecentomila euro. Anche per la seconda ipotesi si trattava di cifre di crediti pronti ad essere ceduti e compensati con il Fisco e la frode ai danni dell’Agenzia delle Entrate superavano i 500 milioni di euro. Nei giorni scorsi e” stata notificata al protagonista ed unico indagato al momento, il trentatreenne avellinese G.S, già coinvolto nella megatruffa e uno dei principali esponenti della presunta associazione scoperta dalle indagini avviate nel gennaio scorso dai militari delle Fiamme Gialle, un avviso di proroga delle indagini firmato dal pm della Procura di Avellino Luigi Iglio. Lo stesso magistrato che aveva firmato oltre ad un sequestro anche un’informazione di garanzia ed un decreto di perquisizione eseguito nei giorni stessi del maxisequestro dai militari delle Fiamme Gialle del Gruppo di Avellino. Anche in questo caso si tratterebbe di interventi solo fittizi nell’ambito di Bonus 110% ed Ecobonus, finiti al vaglio dei militari che stanno conducendo le indagini. Il trentatrenne e’ difeso dagli avvocati Gerardo Santamaria e Palmira Nigro.

LE IPOTESI
L’ipotesi di reato provvisoriamente contestata al titolare di almeno quattro societa’ nel mirino degli accertamenti dei militari agli ordini del maggiore Silverio Papis e’ quella di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Almeno sedici contestazioni per altrettante ipotesi che il sostituto procuratore Luigi Iglio addebita al trentatreenne.

I CASI DEL FILONE BIS
La ditta di confezioni per uomo del trentatreenne nel gennaio del 2023 avrebbe prodotto crediti di imposta per eventuali cessioni a terzi e per compensazioni fiscali per 13 milioni di euro. Tutto senza una traccia di contratti con imprese che si occupavano di pannelli fotovoltaici, senza alcuna documentazione che attestasse gli interventi e soprattutto senza immobili di proprietà dove sarebbero stati realizzati i lavori. Tutto facendo solo fittiziamente risultare la presenza dei requisiti per accedere agli incentivi. Stesso discorso per una seconda società, stavolta ufficialmente dedita al commercio al dettaglio di prodotti via internet, costituita nel dicembre del 2021 e solo dopo aver maturato i crediti per l’Ecobonus, che non aveva nessun contratto con imprese edili, nessuna fattura per interventi di miglioramento energetico ed in particolare nessun immobile. In questo caso i crediti maturati per la cessione o la compensazione arrivavano alla cifra di 15 milioni. Stesso discorso per un’altra ditta, avviata in questo caso solo nel maggio del 2022. Qui la natura dell’impresa e’ dell’ acquisto via internet di automezzi e motocicli, cifra a sei zero anche per i crediti maturati da questa società. Si parla di somme per 1440000 euro. Ci sono anche crediti “rifiutati” per cui l’agenzia delle entrate non ha concesso agevolazioni per nove milioni di euro. Ecobonus, Sismabonus, Bonus Facciate, tutte le misure adottate per il miglioramento energetico sono state sfruttate dalle società del trentatreenne per accumulare milioni di euro nei cassetti fiscali e in una sorta di mercato delle cessioni su scala nazionale. Anche in questo caso le indagini sono solo all’inizio e non è escluso che spuntino altre società e nuovi colpi di scena.

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