Maxi truffa all’Università di Fisciano, coinvolto un irpino

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Il nome di un commercialista originario di Atripalda figurerebbe nello scandalo della maxi truffa che ha coinvolto l’Università di Fisciano in provincia di Salerno.

Come riportato dal quotidiano La Città, un nucleo di società di ricerca e consorzi che ruotava attorno al dipartimento universitario Diem in circa 5 anni sarebbe riuscito a truffare a Stato, Unione europea e Regione più di 1 milione e mezzo di euro.

Dodici persone, tra docenti delle Facoltà di Ingegneria e di Informatica, dipendenti amministrativi dell’Ateneo, commercialisti e rappresentanti delle società secondo l’accusa avrebbero incassato denaro presentando rendicontazioni fasulle.

Secondo il sostituto procuratore Rocco Alfano, che ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini, avevano costituito un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Come si legge su La Città il commercialista irpino era il riferimento dell’intero gruppo per la gestione contabile.

All’associazione a delinquere avrebbero poi partecipato altre sette persone, incaricate di redigere i rendiconti fasulli o di amministrare le società su cui confluivano i fondi, costituite con lo scopo statutario di sviluppare progetti di ricerca in grado di trovare applicazione nel mercato e apportare benefici alle imprese.

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