Maltrattamenti all’ex convivente: misura cautelare per un 34enne di Grottaminarda

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Solofra

Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Grottaminarda hanno dato
esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di
avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa, con
contestuale divieto di dimora nel Comune di Grottaminarda, nei confronti di un 34enne
del posto.

Il provvedimento cautelare, richiesto dalla Procura della Repubblica di Benevento, a seguito delle indagini dalla stessa coordinate, è stato emesso dal III Collegio Penale presso il Tribunale di Benevento, che ha ritenuto sussistenti, a carico del predetto, gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di maltrattamenti in famiglia, aggravati dalla
presenza del figlio minore, nei confronti dell’ex convivente. Le indagini venivano avviate a seguito della querela sporta dalla persona offesa che riferiva le condotte subite dal 2020 ad opera del convivente, consistenti in abituali vessazioni, ingiurie, minacce e aggressioni fisiche poste in essere anche alla presenza del figlio minore della coppia. La narrazione dei fatti delittuosi subiti veniva riscontrata dall’attività investigativa espletata. La misura cautelare originariamente disposta del divieto di dimora ad Ariano Irpino, ove la donna si era nel frattempo trasferita era stato oggetto di revoca per venire meno delle esigenze cautelari.

Qualche settimana fa, la vittima ha riferito ai Carabinieri di essere stata nuovamente
offesa, ingiuriata, minacciata e aggredita dall’ex convivente al culmine di un’accesa
discussione. Gli accertamenti effettuati dai militari confermavano la reiterazione dei
comportamenti vessatori e prevaricatori posti in essere dal predetto nei confronti della
donna rendendo necessaria l’emissione della nuova misura cautelare da parte del
Tribunale di Benevento ( davanti al quale è in corso il dibattimento) per il pericolo che le
condotte delittuose possano essere reiterate, ponendo in grave e attuale pericolo
l’integrità psicofisica della persona offesa.

Il provvedimento oggi eseguito – avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione – è attinente a soggetto presunto innocente fino a sentenza definitiva.