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Lupi bloccati sullo 0-0. Applausi per Di Cecco, bene Koman e Pacilli

Formazione Avellino pt: Gragnaniello, Gazzola, Doudou, Defendi, Gaveglia, Romondini, Koman, De Martino, Ascenzi, Pacilli, Pellicori.
Formazione Avellino st: Padelli, Sirignano, Doudou, Corallo, N’Ze, Koman, Romondini, Dettori, Pacilli, Matarazzo, Ascenzi.

Sotto il caldo afoso della più classica mattina d’agosto e stretto dall’abbraccio delle circa 400 anime accorse al “Partenio”, l’Avellino non è riuscito ad andare oltre lo zero a zero contro il Cassino. Afa, gambe pesanti e ritmo non certo impegnativo hanno contribuito alla maturazione del pari, che comunque ha dato diverse indicazioni a mister Beppe Incocciatti. Su di tutte la solidità dietro del moro Doudou, fisico possente e carattere da vendere, e la centralità di Koman nel nuovo scacchiere biancoverde. Importanti le prove dei due neo acquisti, affianco alle quali vanno segnalate le buone prestazioni di un pericoloso Pacilli e dell’intraprendente Matarazzo, voglioso di mettersi in mostra. Se la mediana ha risposto bene in vista della gara ufficiale di domenica non si può dire la stessa cosa dell’attacco, dove nè Pellicori nè Ascenzi hanno saputo pungere. Il modulo messo in campo dall’ex calciatore del Milan aveva un certo piglio offensivo, un 4-3-3 che si trasformava in 4-5-1 in fase di copertura, ma i rifornimenti lì d’avanti non sono quasi mai arrivati con i tempi giusti, se non per qualche intuizione dello sclatro Koman. E’ evidente dunque come sia proprio quello avanzato il reparto nel quale questo lupo deve investire. Paponi potrebbe essere una soluzione, ma non dovrebbe essere l’unica. Tornando alla partita, le (poche)emozioni sono giunte tutte nel primo tempo, complice anche la maggiore freschezza dei biancoverdi che, è bene sottolinearlo, in ritiro hanno svolto tanta preparazione atletico-aerobica e per questo hanno ancora poca familiarità con il pallone. Da segnalare il palo colpito da Ascenzi su generoso rigore concesso al 44’pt e le discrete parate di Manella sui tentativi degli avanti biancoverdi. Al minuto 25 della ripresa applausi scroscianti per Mimmo Di Cecco, bandiera di questo Avellino giovane e robusto, l’uomo che può e deve essere il collante in campo e fuori dal rettangolo verde.

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