L’opinione di… Marco Imbimbo: “Avellino grande gruppo”

0
95

Da “Il Biancoverde” n. 21 del 31 gennaio 2014

“Tra alti e bassi perché il campionato di ogni squadra non può essere altrimenti. È toccato a squadre del calibro di Palermo o Pescara e, per una neopromossa come l’Avellino, non poteva essere diverso. Tutto sta nel saper compensare e riparare in corso d’opera. Il Palermo, ad esempio, dopo la scelta folle di Zamparini di affidare la squadra all’inesperto Gattuso, frutto del classico colpo di sole estivo (con il patron rosanero non nuovo a queste cose), è riuscito a tirarsi fuori dall’abbaglio puntando sull’esperienza di Iachini il cui primo posto a fine girone d’andata rende merito alla scelta. O il Pescara che, dopo un avvio shock di campionato, ha rimesso a posto le cose in casa sua, e ha incanalato dieci risultati utili di fila,con ben sette vittorie. Alti e bassi, dunque, dicevamo, da cui se ne esce solo con la consapevolezza dei propri mezzi e guardando in faccia ai propri limiti. Come ha fatto l’Avellino, squadra che sembra conoscersi bene. E la prima dimostrazione arriva da un mercato estivo fatto di acquisti e conferme eccellenti, con scommesse che sfidano i pronostici e le valutazioni degli esperti. Ma alcune falliscono. Di Schiavon si conosceva il valore. Giocatore di esperienza, ma soprattutto di grinta. Un dottor Jekyll e signor Hyde. Timido ed introverso in allenamento o in conferenza, il centrocampista si trasforma quando c’è la posta in palio. Sul rettangolo verde getta via la maschera del bravo ragazzo per indossare i panni del giocatore grintoso, quello che non le manda a dire ad avversari e arbitro. Lui, D’Angelo e Arini, sono diventati quella muraglia a protezione della difesa, ma anche quelle schegge impazzite quando si tratta di «offendere» l’avversario di turno. Ma dal centrocampo arriva anche la nota dolente, quel Romulo Togni salutato come «il nostro Pirlo». Il brasiliano ha fatto vedere poco delle sue qualità, complice l’infortunio sicuramente, ma anche prima del «fattaccio» non era riuscito a mettersi in mostra. In questo c’è anche un errore di valutazione tecnica: Togni, probabilmente, non è adatto al gioco di questo Avellino. Interdizione, pressing e ripartenza veloce, è ciò che Rastelli chiede ai giocatori, mentre il brasiliano è uno che tende a ragionare quando ha la palla tra i piedi. Tra i flop, per ora, c’è da inserire anche Soncin, che ha fatto vedere poco o nulla delle sue qualità. A conti fatti, i due acquisti da prima pagina dei giornali hanno reso poco alla causa biancoverde, a differenza di quel Peccarisi arrivato in punta di piedi, ma impostosi come pilastro della difesa dopo l’infortunio di Fabbro. La vicenda di quest’ultimo forse è il miglior modo per spiegare lo spirito biancoverde che anima questa squadra, la voglia di dare tutto per la maglia. Avellino-Juve Stabia, Fabbro è reduce da un infortunio, non ha recuperato del tutto ma deve giocare per forza: in difesa mancano gli uomini. Il ragazzo stringe i denti, lotta contro tutti. Mentre corre si mantiene la gamba, ma continua a giocare per tutto il match. Il suo infortunio si riacutizza, anzi peggiora costringendolo ad un lungo stop. Ecco, forse sta proprio in questo il miracolo a cui stanno dando vita Rastelli, Taccone (Walter e Massimiliano) e De Vito: riuscire a creare una squadra dove il gruppo viene prima di tutto, anche dei problemi personali. Dove il carattere umano viene prima delle qualità tecniche. Naturale dunque, che Pisacane faccia parte di questo gruppo. E non deve stupire se i tre portieri decidano di trascorrere le vacanze insieme, così come assistere a un allenamento dell’Avellino può risultare una cosa divertente, fermo restando l’impegno costante che i ragazzi ci mettono ogni giorno.
Tra alti e bassi, dunque, perché Rastelli in qualche gara avrà commesso degli errori, così come Castaldo avrà sbagliato un gol facile o il difensore si sia distratto su un intervento, ma quando in squadra hai un top player, si può rimediare a tutto. E nel caso dell’Avellino, il top player è il gruppo: 27 giocatori che danno vita a un grande campione”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here