“La mia – ha spiegato la Lonardo – è una limitazione della libertà in un Paese dove l’ordinamento parla di presunzione d’innocenza fino al terzo grado di giudizio. Io sono stata, invece, già condannata. La misura restrittiva nei miei confronti è da ventennio fascista per allontanare i dissidenti. Io e Craxi abbiamo storie diverse ma siamo stati mandati entrambi in esilio”. Nonostante tutto, però, Sandra Lonardo si definisce ‘una donna che perdona’: “Mi piacerebbe provare a salutare Luigi De Magistris e vedere come si pone perché le sue indagini sono una finzione, specialmente quelle su mio marito. E’ entrato in politica utilizzando tutto quello che ha fatto sulla pelle degli altri”.