L’obiettivo di Cusano: “Portare l’Irpinia verso il cambiamento”

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Un uomo di partito ma soprattutto un uomo della gente. Una persona che ama guardare “dall’altra parte” e non solo da quella delle istituzioni. Il vice coordinatore del Pdl, Generoso Cusano, tra i più quotati per la candidatura alla corsa verso Palazzo Santa Lucia, preferisce concentrare la sua attenzione sul partito perché “non si guarda al singolo o al ruolo che intende rivestire ma al gruppo e ai traguardi che vuole raggiungere”.
In Irpinia è stato tra i fondatori di Forza Italia ed oggi, dopo anni di militanza ed esperienza, auspica che la politica torni alla sua più vera ragion d’essere perché “fare politica non è una professione ma una missione”.
Nessuna conferma né alcuna smentita sul suo nome alle regionali, eppure qualche novità potrebbe arrivare proprio dall’incontro di sabato sera che vedrà la presenza di Raffaele Calabrò ad Ariano Irpino.

Il Pdl si appresta ad una campagna elettorale dura. Sedere in maggioranza a Palazzo Santa Lucia dopo anni di governo del centrosinistra è una vera conquista. Il partito è attrezzato a sostenere la sfida della campagna elettorale ed eventualmente quella del governo di una Regione oramai ridotta all’osso?
“Il ruolo e la responsabilità politica sono dei mezzi per far capire al territorio l’azione politica del Pdl e gli obiettivi che intende raggiungere. Sono convinto che il partito, insieme al candidato alla presidenza Stefano Caldoro, sarà in grado di affermarsi quale motore di sviluppo per la Regione e per l’Irpinia.
In questo contesto il Pdl si assume la responsabilità di contribuire ad un programma in grado di cambiare le sorti del nostro territorio. E per raggiungere questo fine intendo lanciare un messaggio agli altri partiti: alleanza per contribuire ad un progetto ma non competizione all’interno di una alleanza. Situazioni del genere sarebbero solo controproducenti per i risultati che intendiamo raggiungere.
I cittadini devono capire che assegnare un voto equivale innanzitutto ad attribuire una responsabilità”.

I segnali di spaccatura all’interno del Pdl in Irpinia non hanno fornito una immagine positiva. Il partito ora ha superato l’empasse?
“Il problema all’interno del nostro partito non è quello del Pd. Per noi la questione è più che altro fisiologica. Ma in campagna elettorale saremo uniti. Non è utile contare i candidati ma ragionare sui progetti. Le guerre sono inutili. Per questo invito tutti a smorzare i toni del dibattito perché un partito spaccato fornisce una brutta immagine ai cittadini. Noi, a dispetto delle dinamiche non proprio facili che hanno contraddistinto il nostro cammino, dobbiamo dimostrare di essere una classe politica vera ed in grado di assumersi ogni responsabilità. Perché con i problemi del territorio non si può scherzare. Se ci si immedesima nelle situazioni di maggiore tensione che l’Irpinia vive, allora le divergenze interne mostreranno tutta la loro inconsistenza. Certo bisogna tener presente che un partito è come un contenitore. Ben venga quando tutti procedono verso la stessa direzione. Ma se tutti parlano e dicono cose diverse non si è di fronte ad un partito perché ognuno parla per sé e non per il territorio né per il progetto che rappresenta. Anche chi immaginava di poter utilizzare il mio ruolo per scopi personali si è sbagliato. Io sono pronto a confrontarmi ma solo su progetti e risultati, non su ruoli da affidare”.

Le candidature ancora non sono state ufficializzate. E men che meno si è sentito parlare di progetti…
“I candidati, chiunque essi siano, si assumono la responsabilità di rispettare le politiche di indirizzo del partito e interpretare le esigenze del territorio.
Per quanto riguarda l’Irpinia, poi, c’è tanto da fare. A partire dalle infrastrutture. Finora si è parlato di grandi opere ma in realtà in dieci anni non ne è stata realizzata neanche una. Io non sono favorevole alla politica del dire, preferisco quella del fare.
Altri due settori su cui puntare sono l’Ambiente e l’Agricoltura. Non possiamo chiudere gli occhi sul fatto che il nostro territorio ha una economia prevalentemente agricola eppure la categoria degli agricoltori è stata abbandonata e i Fondi Por, in questo senso, sono stati sfruttati male.
Tra l’altro è necessario lavorare su altri due fronti: economia e occupazione.
Particolare riguardo lo merita l’Alta Irpinia, abbandonata dalla politica e dagli amministratori e isolata anche dal punto di vista logistico. Il Pdl vuole ribaltare questa situazione e dallo stato di abbandono reinserire l’Alta Irpinia nelle dinamiche di sviluppo del resto della provincia.
Rialzare l’Irpinia: è questo il nostro progetto”.

Un commento sui primi mesi dell’amministrazione Sibilia alla Provincia
“Finora è stata adottata una politica clientelare che mal si concilia con le reali esigenze di un territorio.
Ma cambiare si può. E lo hanno dimostrato questi sette mesi di amministrazione Sibilia. Si respira un’altra aria, si amministra in modo diverso e i cittadini hanno acquistato maggiore fiducia nelle istituzioni. Per questo condanno chi, a proposito di Sibilia, si fossilizza sulla questione del doppio incarico. Ricoprire due cariche significa veder raddoppiate le responsabilità. E’ un onore ma anche un onere. Eppure il presidente è sempre attento ai problemi di questa provincia”.

Un appello in vista delle regionali…
“Oggi la politica non appartiene a chi la fa. Dobbiamo avere l’umiltà di comprendere le vere esigenze del territorio, scattare una foto e metterci in posizione di ascolto. Chi fa politica per professione sbaglia. La politica è una missione. Per noi se perde un candidato perdono tutti. Perché abbiamo un unico progetto: portare l’Irpinia verso il cambiamento”.

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