Iovino non usa mezzi termini: “Ci hanno spinto alla convocazione della stampa dei veri e propri atti di slealtà e di mancanza di democrazia su una questione a mio avviso delicatissima, quella cioè del tesseramento. Cosi come infatti è riportato nel regolamento del tesseramento, gli uffici adesione locale dovrebbero essere rappresentativi delle sensibilità presenti, ma questo non è avvenuto in ogni luogo. La richiesta di avere un rappresentante era relativa solo alla necessità della trasparenza e della partecipazione democratica, mentre qualcuno l’ha intesa come volontà di sconvolgere situazioni territoriali. Questa cosa non è avvenuta purtroppo neache a livello provinciale. L’Ufficio adesione provinciale è infatti mancante di un rappresentante di area di Territori e nuove generazioni. Qualche giorno fa addirittura è stato a mezzo fax richiesto ai cosiddetti “capiarea” se accettassero o meno la nomina di Salvatore Antonacci in qualità di rappresentante di quell’area, quasi come se questo dovesse passare al vaglio di chi governa nel PD, con, a mio avviso, anche una umiliazione per lo stesso che invece merita grande rispetto per il lavoro svolto in questi anni. Altra questione. Commissione di garanzia provinciale. Noi avevamo accettato che si cambiasse la commissione perché ci avevano comunicato le dimissioni di alcuni membri si erano dimessi. Eravamo d’accordo finchè tutti fossero d’ accordo; infatti, siccome la commissione viene nominata attraverso assemblea, la nomina dalla segretaria doveva presupporre il consenso di tutti. Invece non era cosi, a testimonianza sono i ricorsi che sono stati presentati. Non si può esautorare la commissione dal suo ruolo senza regolarità e senza regole. Se la commissione fosse stata votata dall’assemblea avrebbe avuto una sua lettimazione e noi non avremmo avuto problemi, sottolineando che avremmo con forza votato Emma Lallone, persona che stimiamo per la sua lealtà politica. Saremo pronti a votarla sempre per la sua storia, per le sue capacità politiche e per il ruolo di garanzia che sa svolgere al meglio”.
Per Iovino, il partito continua a tradire le promesse e le buone intenzioni su cui si basava la sua nascita: “Da sempre, con la mia area, abbiamo portato avanti la battaglia per una maggiore presenza giovanile dentro il partito, soprattutto per quanto riguarda i ruoli dirigenziali. Questo non è mai avvenuto e il partito è fermo sempre alle stesse persone”. La spiegazione a questo problema la individua subito: “E’ un partito mediocre e la mediocrità ti fa temere chiunque. Si tengono le porte chiuse ai giovani per evitare che arrivi qualcuno più bravo, difendendendo cosi il potere acquisito nel partito. “C’è un ulteriore problema di unità. Sotto la segreteria Lengua, gli esecutivi sono sempre stati un fatto assolutamente teorico. L’organismo ha nella sua storia la funzione di tirare fuori le linee guida dall’analisi delle questioni territoriali. E invece l’esecutivo si riunisce poco e se l’esecutivo, decide qualcosa, all’esterno ognuno si sente autorizzato a dire quello che vuole”. Il riferimento è a quanto sta accadendo ad Atripalda in questi giorni: “Non è possibile assistere a scontri come quello tra Romano e Fierro, pur facendo parte della stessa maggioranza. Il partito non può avere 3-4 linee diverse su ogni questione. Non ultima ancora la questione di Irpiniamabiente, dove ha retto il caos nelle dichiarazioni dei consiglieri provinciali, dei dirigenti fin quando sono stati gli amministratori e i sindaci a dettare la linea. Questi dovrebbero essere resi più partecipativi della vita democratica del PD”.
Il Dirigente non ci sta e ancora sottolinea come ”nella maggior parte delle iniziative del PD sono sempre gli stessi che parlano di tutto, dalla sanità ai rifiuti, dagli enti locali ai diritti, mortificando competenze e intelligenze di persone presenti nel PD irpino efuori dal PD. Esempio lampante è stato l’ultimo convegno sugli enti locali organizzato a Cervinara. Escludendo la presenza del Presidente Mancino che con le sue competenze arricchisce il dibattito in ogni luogo e su ogni tematica e che noi stimiamo tantissimo per la sua storia, poteva essere invitato l’avv.Donato Pennetta che è il massimo esponente in termini di competenza sulla tematica degli enti locali”. Non ci gira intorno, Iovino, e arriva subito alla conclusione: “Stiamo assistendo al fallimento della politica. I dati sulla provincia sono allarmanti: il 22% dei giovani non progetta il suo futuro; la qualità della vita è bassissima; siamo primi per numero di suicidi. Tutto ciò vuol dire che la politica sta fallendo. Se non prendiamo atto di ciò non riusciremo a migliorare il partito”.
In merito alla questione sollevata dai dirigenti democratici in merito Alla conferenza era presente, Dopo Iovino, ha preso la parola Franca Maria Pandolfelli del PD di Solofra: “I partiti, ormai, sono solo una macchina di potere e la crisi italiana è frutto della degenerazione dei partiti”. L’attuale gestione del PD rappresenta un problema soprattutto per i giovani: “I partiti non sono più una palestra per noi giovani, come avveniva in passato. I più grandi fanno la guerra a noi giovani e provano a farci fuori perché ci vedono come un pericolo per le loro poltrone. Il PD ci chiude le porte invece di far emergere la democrazia. Il partito dovrebbe avvicinare la gente, ma pensa solo a chiudersi nelle sue stanze. L’attuale classe dirigente è totalmente inadeguata”. Quindi un passaggio sulle vicende della sua Sologra: “E’ vergognoso che il partito non abbia difeso un consigliere comunale (Clemente, ndr) rimasto vittima di un vero e proprio atto illegale, così come confermato dalla Cassazione. Non c’è stata nessuna solidarietà verso quella persona”. Poi sulla sezione giovanile. “L’ approvazione della carta di cittadinanza nel PD ha fatto si che i grandi guardassero ai circoli come serbatoi di voti per il PD.”