Le Finals del campionato italiano si disputeranno tra Umana Reyer Venezia e Dolomiti Energia Trentino, il sogno Sidigas Avellino si spegne, tra gli scroscianti applausi del pubblico di casa, in Gara6 di semifinale scudetto. I granata vincono con merito, ma non senza qualche brivido di troppo, soprattutto negli ultimi minuti, quando Logan riapre una partita forse già compromessa nella seconda frazione. Finisce 83-84: un risultato che aumenta soltanto il rammarico.
Primo quarto 24-21 Primo possesso Venezia, ma i primi punti li porta in dote Fesenko dalla linea dei 5.75. Sempre dalla carità si sbloccano in veneti con il lungo Batista (2/2). Leunen decide da andare di tripla, la prima del match, lo imita Haynes sul fronte opposto e si resta pari. Thomas e Fesenko provano ad innescare la prima fuga biancoverde, ma c’è il 15 ospite, rigenerato dalla doppia doppia in Gara5, a tenere stretta la forbice. Le rotazioni mandano a sedere Leunen (2 falli) e Fesenko, spazio a Zerini e Jones, quest’ultimo fa il suo esordio ai playoff. I due aprono con un fruttuoso 3/4 ai liberi, ma le triple di Haynes e Peric tengono il parziale in parità. Logan arma la mano da 3, fa lo stesso Ejim. Si chiude con l’affondo di Ragland: +3 Avellino.
Secondo quarto 19-31 Tripla tentata da Zerini e rimbalzo di Jones. L’ex Hapoel Jerusalem concede anche bis e tris a canestro e spedisce la Reyer a colloquio dal proprio occhialuto coach. In uscita schiacciata di Batista che esulta incattivendo il pubblico di casa. Fesenko gli risponde appoggiandone altri 2 al tabellone, ma puntuali arrivano le bombe di Filloy e Peric. Da oltre l’arco si sblocca anche Thomas, ma sul break di 2-8 Sacripanti deve invocare la sospensione. In uscita i biancoverdi provano a racimolare qualche punto, anche se le triple sono un fattore per Venezia, che finora ha tirato col 10/16 dalla distanza.
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Terzo quarto 13-18 Haynes e Batista e Ragland e Fesenko battezzano il secondo tempo. Quest’ultimo si fa fischiare un antisportivo e, al rientro del timeout, c’è Jones al posto del panzer ucraino. Il divario fra le due squadre, sul tiro dalla media di Haynes, inizia a superare abbondantemente la doppia cifra. Sul -16 provano a metterci una pezza Jones e Logan; De Raffaele, puntuale, stoppa il cronometro. A un minuto dalla terza sirena fa il suo esordio, senza lasciare traccia, anche Cusin. L’Umana chiude a +14, con 10′ da giocare.
Ultimo quarto 27-14 Sussulto d’orgoglio irpino tutto a firma di Ragland, il play di West Springfield ne mette 6 quasi consecutivamente. Peric ristabilisce le distanze dall’angolo, Cusin replica in lunetta (2/2), così come Logan. Leunen, dall’angolo, ne racimola altri 3 ma senza fare i conti con Batista (71-78). Sui 2 di Filloy iniziano a scorrere i titoli di coda. Logan regala un finale da brividi a Venezia che conserva tuttavia il vantaggio, seppur di un misero punto. L’avventura ai playoff della Scandone si ferma qui.