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Lista Pd, resa dei conti in assemblea. Ecco chi rischia il posto

E’ attesa per l’assemblea provinciale del Partito Democratico di Avellino che nel pomeriggio (a partire dalle ore 16 presso l’ex Asilo Patria e Lavoro di Avellino) dovrà ‘licenziare’ la probabile rosa dei quattro nomi che dovranno comporre la lista dei democrats irpini che parteciperanno alle Elezioni regionali del 31 maggio (sabato 2 maggio alle ore 12 scade il termine ultimo per la presentazione delle liste).

La lista dovrà essere poi ratificata dalla Direzione regionale, già convocata a Napoli domenica.

I nodi restano gli stessi di sempre, con la maggioranza del partito – così come uscita dal congresso provinciale del 2013 – che resta divisa sul dualismo dei renziani cosiddetti della prima ora o della Leopolda (Famiglietti, ecc) e quelli della seconda ora (De Luca, ecc.), e l’indicazione del componente in lista da lasciare alle opposizioni.

Salvo novità, i tre nomi che la maggioranza indicherà saranno quelli di Enzo De Luca appunto, Rosa D’Amelio e Beniamino Palmieri: alle opposizioni dunque l’indicazione della seconda quota rosa (qui se la giocheranno Roberta Santaniello e Caterina Lengua).

Sui 100 componenti dell’assemblea la maggioranza dovrebbe contare su 54 aventi diritto al voto. Facile intuire che potrebbe trattarsi di una maggioranza debole e risicata (che non giustificherebbe l’indicazione di ben tre nomi), tenendo conto delle assenze che pure si registreranno e che, di certo, potrebbero inficiare soprattutto le presenze della maggioranza stessa.

Ci sarebbe anche lo spauracchio del numero legale, valido ai fini dello svolgimento dell’assemblea, ma è chiaro che qualora dovesse spuntarla (o forzarla) la maggioranza, il Pd irpino si ritroverebbe con una lista rappresentativa a malapena della metà delle espressioni dell’assemblea provinciale.

Chi rischierebbe, dunque, il posto in lista? Posto accada quanto sopra riportato, Francesco Todisco si ritroverebbe fuori da giochi ma a rischiare potrebbe essere anche Palmieri – espressione dei Renziani della prima ora – qualora si andasse alla conta nuda e cruda delle forze delle correnti nel partito.

Più di tutti però, a rischiare potrebbe essere l’immagine e il lavoro portato sinora a compimento dallo stesso segretario De Blasio qualora l’assemblea finisse in una vera e propria resa dei conti.

 

 

 

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