Lioni, sciopero immigrati: al Rouge s’incontra la rete antirazzista

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Lioni – Permesso di soggiorno a punti, 2 anni di tempo per imparare la lingua italiana, conoscere la Costituzione e le regole civili del nostro Paese, far studiare i figli, mettersi in regola col fisco. Se l’immigrato che chiede il permesso di soggiorno conquisterà questi obiettivi in 24 mesi quantificati in un punteggio di 30 punti, otterrà la “carta”. Se non ci riuscirà (i punteggi scendono in caso di violazione del codice penale) avrà ancora un anno di tempo alla conclusione del quale scatterà, in caso di non raggiungimento del voto finale, l’espulsione. È, questo, il nuovo “accordo di integrazione” fra Stato e immigrati annunciato ieri dai ministri dell’Interno, Roberto Maroni, e da quello del Welfare, Maurizio Sacconi. Sono queste le politiche securitarie del governo che avevamo annunciato al presidio del 19 gennaio davanti le prefetture di tutt’Italia, le stesse che continuano a determinare la clandestinità di centinaia di migliaia di persone, alimentando il lavoro nero nei campi, nei cantieri nelle fabbriche, in tutto il Paese.

E’ per questo che la rete antirazzista irpina torna a mobilitarsi. A partire da domani, sabato 6 febbraio alle ore 22.00 a Rouge Spazi Pubblici Autogestiti di Lioni dove verrà presentato in anteprima il video realizzato da InsuTv a Rosarno nei giorni della deportazione dei migranti “Il Tempo delle Arance” per ritrovare, nelle immagini e nei racconti dei protagonisti, le ragioni della ribellione contro la violenza e l’apartheid. Una serie di iniziative in programma che accompagneranno la rete antirazzista fino alla mobilitazione del primo marzo. Una giornata di sciopero delle fabbriche e delle cooperative, dei cantieri e dei braccianti, uno sciopero delle badanti e degli ambulanti, un giorno in cui chiudere i nostri negozi e non andare a scuola, una giornata di sciopero contro il razzismo e la precarietà.

“Ma non uno sciopero convenzionale, tanto meno uno sciopero etnico”– tengono a precisare le associazioni che compongono la rete. “Un giorno senza di noi, senza precari o disoccupati, senza lavoratori dipendenti e autonomi, un giorno senza autoctoni e migranti, uno giorno senza noi tutti, per far vedere quanto siamo importanti. Stranieri non tanto dal punto di vista anagrafico, ma perché estranei al clima di razzismo che avvelena l’Italia dal presente. Autoctoni e immigrati, uniti nella stessa battaglia di civiltà. Se di regole c’è bisogno, si tratta di leggi che tutelino i diritti dei migranti, contro il lavoro nero, e politiche di accoglienza degne di questo nome. Invitiamo insegnanti, docenti universitari, studenti e tutti coloro che sono coinvolti nel settore educazione ad organizzare varie attività (come, ad esempio, la visione di documentari e film, l’ascolto di musica, la pittura, la discussione e la ricerca, la produzione di materiali costruiti usando immaginazione e fantasia, ecc.) che siano incentrate sull’idea del diritto al libero movimento nel mondo, al valore della differenza di cultura, etnia, genere e lingua, al diritto all’educazione per tutte e tutti in tutto il mondo e da dovunque si provenga. Noi, le persone che collaborano alla rete antirazzista irpina, saremo molto lieti di raccogliere all’indirizzo di posta antirazzistirpini@libero.it tutte le idee e le informazioni su quello che intendete fare per dimostrare il vostro appoggio a tutte le donne e gli uomini migranti il primo marzo 2010”.

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