Lioni – Salvatore Ruggiero sulla sanità: “Scippo all’Alta Irpinia”

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A seguito dell’ultimo scossone nel mondo della sanità irpina, che prevede la definitiva chiusura dei nosocomi di Bisaccia di Sant’Angelo dei Lombardi, giunge la nota dell’amministratore lionese Salvatore Ruggiero che parla di “scippo” all’Alta Irpinia:
“Come una bomba ad orologeria giunge, ad urne chiuse, la firma del Decreto attuativo, da parte del Presidente Caldoro, che rende operativo il piano di smantellamento della Sanità in AltaIrpinia attraverso un preciso cronoprogramma finalizzato alla dismissione, di fatto, degli Ospedali di S. Angelo dei Lombardi e di Bisaccia.Siamo in attesa di ulteriori atti, questa volta in tema di rifiuti, che testimonieranno ancora ve ne fosse bisogno, il disegno criminoso verso il territorio e i cittadini di questa parte della provincia. Sono già all’opera infatti servitori zelanti e burocrati non proprio impavidi che, nel tentativo di mettere al riparo i propri destini professionali, eseguono con chirurgica precisione e nel segreto delle stanze gli ordini dell’Ing.Florio. Non ci aspettiamo da loro ribellioni né gesti di disperazione che non giungeranno, ma un grido d’allarme che informi le comunità che,dai loro atti, verranno colpite. Giunge notizia che siano già pronti, ad esempio, gli ordini di servizio per il personale della Chirurgia del P.O. di S.Angelo dei Lombardi e immagino, anche di Bisaccia, che renderà inutile la corsa in ospedale di centinaia di persone con necessità di assistenza sanitaria; circola già da tempo una nota a firma del Direttore Generale per la mobilità volontaria del personale infermieristico che dovrebbe colmare le lacune di personale nel plesso di Ariano senza chiedersi cosa ne sarà di Bisaccia e S.Angelo dei Lombardi! Cosa succederà quando, molto presto, verranno bloccati i ricoveri al Pronto Soccorso del “Criscuoli”in mancanza di una Chirurgia di supporto? Quale fine avrebbe fatto quella giovane donna, in arresto cardiaco, stabilizzata qualche giorno fa presso il P.S di S.Angelo dei Lombardi. e poi trasferita alla rianimazione della Città Ospedaliera? Avrebbe percorso in un tempo utile per essere salvata il tragitto fino ad Avellino? Chi risponderà d’ora in avanti per quanti non faranno in tempo ad arrivare ad Ariano o ad Avellino in un tempo necessario per essere prontamente soccorsi? Affidiamo questi quesiti alla coscienza di quei burocrati e freddi esecutori di ordini ma urliamo con fermezza la nostra rabbia e la nostra indignazione verso quei tecnici che hanno voluto e quei politici che hanno consentito di disegnare quella che chiamano moderna Sanità pubblica ma che noi definiamo modello “terzomondista”, né integrata e né sicura.
Abbiamo da poco terminato, vittoriosamente, la campagna elettorale per il comune di Lioni ed allora, scevro da intenzioni strumentali, posso con forza affermare che più volte abbiamo sollecitato risposte su questi temi senza avere alcuna risposta. L’imbarazzante silenzio dell’U.D.C. su questa e altre questioni non copre la vergogna e la responsabilità di scellerate scelte sulla testa di una popolazione che in Alta Irpinia ha dimostrato di aver ben compreso quanto sta accadendo. E’ stato così a Lioni, a Calabritto, a Teora, a Calitri. Il giovane rampollo di casa De Mita,Vicepresidente della Giunta Regionale, fiutando l’aria, bene ha fatto a stare lontano dalla competizione nei nostri comuni, limitandosi a qualche drink serale in compagnia dei suoi fedelissimi, lasciando al più autorevole parente l’onere di andare in giro, inutilmente, in queste terre.
Ora però in attesa che sul ricorso presentato dai Sindaci(compreso quello di Lioni) si pronunci il T.A.R. competente, bisogna mobilitare l’intero territorio per una grande manifestazione di popolo, una mobilitazione civile ma clamorosa. Facciamolo imitando la rumorosità napoletana ma mettendoci la tenacia e la semplicità delle nostre genti, proviamo a cambiare cioè un destino che, qualcuno, ha malamente disegnato altrove per noi e i nostri figli. Il risveglio delle coscienze ha segnato, da sempre, le più grandi rivoluzioni della civiltà fino a diventare il vero motore della storia. Ed allora, senza distinguo o primogeniture, proviamo a far alzare un unico e fragoroso no ad una becera e cieca volontà di fare di questa nostra splendida terra un luogo per smaltire rifiuti; di caricare su questi cittadini i costi e gli sperperi di una Sanità che altrove e ad altri genera guadagni, leciti e illeciti; proviamo perciò a fermare una folle logica che vorrebbe abbattere i costi degli sperperi e delle irrazionalità di sistema in materia di rifiuti, sanità, trasporti, scuola e quantaltro su terre a bassa redditività elettorale perché demograficamente marginale rispetto ai grandi numeri metropolitani. Siamo stufi di fare battaglie di civiltà da retroguardia, da “straccioni”(come dice l’amico Franco Arminio). Abbiamo orgoglio, dignità e intelligenza da vendere, ma soprattutto abbiamo la grande responsabilità di difendere il diritto, delle future generazioni, a vivere in una terra meravigliosa costruendo qui le condizioni per restare e lasciando invece a loro la libertà, e non l’obbligo, di scegliere se partire verso nuovi destini”.

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