Lioni – Ha il sapore di una sfida quella lanciata da Rouge Spazi Pubblici Autogestiti di Lioni all’interno del suo “Oktober Rouge”. Un lavoro costante, una programmazione continua, un’attenzione particolare nei confronti delle tematiche sociali che ha visto crescere e maturare gli sforzi di una generazione sempre pronta a ribellarsi alle ingiustizie. Questa volta a fianco di chi combatte le mafie provando a costruire presidi di legalità attraverso i prodotti della terra. Libera Terra è il marchio che contraddistingue le produzioni biologiche realizzate dai soggetti che gestiscono le terre confiscate alle mafie e, aderendo all’associazione Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, rispettano i metodi di produzione stabiliti dal disciplinare di produzione “Libera Terra”. Un’esperienza eccezionale, un segno concreto di liberazione del territorio dall’influenza delle mafie, un’opportunità di riscatto e di responsabilizzazione per un’intera comunità che vede in quelle terre gestite da giovani la possibilità di un cambiamento che si fa concreto nel segno della legalità e della democrazia. “Può sembrare stano che da queste parti si parli di Mafia” – raccontano i ragazzi di Rouge S.P.A. -“ma le nostre terre non sono immuni da questo fenomeno. Non abbiamo certo i clan che governano le nostre piazze o ricattano i nostri amministratori ma gran parte dei grandi appalti che si aggiudicano le imprese, come ad esempio le costruzioni degli alloggi popolari, sono in odore di camorra. Tutti lo sanno ma nessuno parla. In fondo, basta andare a vedere i materiali usati”. Tutti a tavola quindi per assaggiare un’Italia senza mafie, a partire dalle ore 20 di domani sera, venerdì 15 ottobre, assieme ai membri di alcune cooperative bio e ai rappresentanti di Libera all’interno del fantastico borgo medievale di Rocca S.felice ospiti del ristorante museo “La Ripa” che presenterà un intero menù composto con i prodotti di Libera Terra. Dai ceci della cooperativa Placido Rizzotto ai paccheri delle terre di Don Peppe Diana, dalle composte intitolate a Pio La Torre fino all’olio extravergine della valle del Marro. Il tutto innaffiato sempre da vini provenienti dalla cooperativa siciliana Cento Passi e da Libera Terra Puglia. Il lavoro sui terreni confiscati ha portato alla produzione di olio, vino, pasta, taralli, legumi, conserve alimentari e altri prodotti biologici realizzati dalle cooperative di giovani in Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Lazio e contrassegnati dal marchio di qualità e legalità Libera Terra. Prodotti di ottima qualità anche perché, dentro, c’e’ il sudore, la passione e il coraggio dei ragazzi delle cooperative che hanno detto “No alla mafia”. Una serata in contemporanea con la manifestazione di Napoli per battere la violenza e l’illegalità che soffocano il nostro territorio e per difendere la dignità di cittadini onesti come il segretario regionale dell’ unione degli inquilini di Napoli, Domenico Lo Presto, aggredito qualche settimana fa durante un raid della camorra a cui va la solidarietà dei ragazzi dello spazio pubblico autogestito di Lioni.
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