Avvocato Aniello Govetosa, coordinatore cittadino della Lega-Salvini Premier, il suo partito si ripresenta alle urne per le elezioni amministrative forte del risultato ottenuto in città alle politiche del 4 marzo: quali sono le sue apsettative?
La competizione amministrativa è ben diversa da quella politica, in quanto la campagna elettorale si fonda sui candidati e non sul voto d’opinione. Sono sicuro che riusciremo a confermare la percentuale del 4 marzo, anche se mi auguro di andare oltre il 5% e spero che nei sentimenti dei cittadini incida quel sussulto d’orgoglio che li porti a dire no alla restaurazione e alla conservazione proposta da certe liste.
Si riferisce ovviamente alla coalizione di centrosinistra che, forte dell’accordo Mancino-De Mita, ricandida quasi tutti gli uscenti a sostegno del volto nuovo Nello Pizza, candidato alla carica di sindaco…
Più che una coalizione è una corazzata Potemkin composta dalle vecchie carie della politica irpina che hanno determinato lo sfacelo della città. Spero che i cittadini non diano credito ai portatori di voti, ma si ribellino a questo stato di cose. Noi della Lega siamo fieri della battaglia di libertà che stiamo portando avanti, dicendo basta alla politica feudataria che da cinquanta anni tratta la città come un serbatoio di voti. Ci vuole una bella faccia tosta a ripresentarsi dopo quello che hanno fatto e con l’aggravante aggiunta di De Mita. Mi dispiace per l’avvocato Nello Pizza, che conosco personalmente, ma votando loro si darà vita a un Foti-bis. E la domanda che pongo a Pizza è: prima di assumere una qualsiasi iniziativa chi dovrà consultare prima? Il centrosinistra ha creato questa corazzata per costruirsi la vittoria, ma questo spirito di autoconservazione più che essere un vantaggio sarà uno svantaggio per loro, perché i cittadini si ribelleranno e la zia non voterà sempre il nipote.
La Lega si propone dunque come elemento di rottura rispetto al passato?
Non c’è dubbio. Siamo una novità assoluta per il Mezzogiorno, consapevoli che dove governiamo, in particolare al Nord, lo facciamo bene. La sanità funziona, le città sono pulite e la politica non mira al potere personale ma al benessere dei cittadini. Avellino è fanalino di coda nella graduatoria della vivibilità, cosa gravissima considerato che non paga le problematiche di una grande metropoli. Dovrebbe essere un gioiellino immerso tra le montagne gestito come un giardino, come la residenza della Campania e invece non è in grado di offrire neanche vivibilità.
Sì, ma come risollevare la città?
Ormai questa è una città senz’anima, che ha perso la sua connotazione di capoluogo. Certo non può permettersi grandi vocazioni industriali o produttive, ma certamente può essere un volano di cultura, di iniziative e una fucina di idee politiche, ma la vecchia classe dirigente ha fatto terra bruciata attorno a sé e non ha creato ricambio generazionale. Bisogna partire dalla cultura che può trainare l’intera provincia, ma io dico stop anche alle grandi opere faraoniche, come il tunnel, il Mercatone o la metropolitana leggera. La mia idea, che condivido con il nostro candidato sindaco Sabino Morano, è migliorare il benessere dei cittadini partendo dalle piccole cose, come la manutenzione del verde pubblico. Per curarlo basta affidare il compito a comitati o cooperative di quartiere in modo da responsabilizzare gli stessi cittadini. Ma penso anche agli anziani, oltre che ai giovani. Per loro non c’è nessuna opportunità di svago.
Ha parlato di Morano, a sostegno del candidato sindaco del centrodestra ci sono quattro liste, non c’è tuttavia Fratelli d’Italia, che ha preferito appoggiare Dino Preziosi…
Sì, ma i riferimenti storici di Fratelli d’Italia sono tutti emigrati nella nostra lista, in appoggio a Dino Preziosi c’è ben poco della destra avellinese. Di certo reputo scellerata la loro scelta di rompere la coalizione, si sono collocati fuori dalla loro naturale posizione, come è innaturale sostenere un candidato sindaco che non provenga dalla destra. Avranno inciso altri fattori in questa vicenda ma non voglio entrarci troppo nel merito, in quanto non è il mio partito.
Che effetto le fa vedere il M5s alleato a livello nazionale con il contratto di Governo, mentre qui in città è un avversario?
L’effetto 5 Stelle ha svariate spiegazioni e chiavi di lettura. Sull’intesa raggiunta a livello nazionale credo sia stato doveroso da parte di Matteo Salvini scongiurare il rischio di elezioni anticipate, anche perché molto probabilmente il risultato sarebbe stato lo stesso. Il nostro leader ha dimostrato fin all’inizio responsabilità con le scelte dei Presidenti di Camera e Senato uscendo fuori dal pantano e l’intesa che è stata raggiunta mira anche a cambiare la nuova legge elettorale in modo che garantisca governabilità a chi vince. Per quanto riguarda l’Irpinia noi condividiamo con il Movimento 5 Stelle la voglia di abbattere questo vecchio modo di far politica, ma a differenza abbiamo idee ben chiare e precise. Loro sono piuttosto ondivaghi, sia a livello nazionale che locale, e non fanno altro che affidare tutto alla piattaforma Rousseau. Gli riconosco il merito di aver abbattuto il vecchio modo di fare politica il 4 marzo e spero che qualcosa del genere avvenga anche il 10 giugno.
A proposito di 5 Stelle, annunciata la presenza del capo politico Luigi Di Maio ad Avellino, ma si vocifera anche di una probabile tappa di Matteo Salvini per tirare la volata alla Lega…
Matteo Salvini si è impegnato a venire ad Avellino. Ovviamente al momento è preso da altri impegni a Roma, ma ora che lo stallo politico si sta per sbloccare non escludo una sua venuta in città e credo potrà dare un sussulto e vivacità a questa campagna elettorale.
Di Renato Spiniello.
[…] Confermata l’anticipazione che il coordinatore provinciale della Lega Aniello Govetosa aveva rilasciato a…. […]
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