A Milano il trasporto pubblico costa il 60% in più rispetto a Roma, ma il Campidoglio batte Palazzo Marino negli incarichi professionali pagando quasi 2600 euro ogni 100 abitanti contro i 465 di Milano. Enna spende per i rifiuti il quadruplo della media nazionale e paga il 177% in più rispetto a Novara. Asti è prima per quanto riguarda le utenze di telefono, acqua, gas eccetera. Chieti sprecona per le spese di cancelleria e materiale informatico. I dati, riportati dal Sole 24 Ore, sono quelli del Siope, il sistema informatico del ministero dell’Economia che monitora gli andamenti di cassa degli enti pubblici. I consumi degli enti pubblici sono stati messi nel mirino dal decreto sulla revisione di spesa che promette di distribuire tagli ai fondi proprio a chi spende di più per quello che dovrebbe essere il “funzionamento ordinario” degli enti.
Spese folli A colpire è il peso di voci come la cancelleria e materiale di consumo per cui si sependono 1,2 miliardi di euro all’anno, come per la manutenzione ordinaria mentre le bollette si mangiano circa tre miliardi di lire. La manutenzione ordinaria di immobili e auto – riporta il Sole 24ore – costa moltissimo a Lucca, Trento, Avellino e Aosta, mentre a Matera, Salerno e Genova assorbe anche venti volte meno. Potenza spende 7500 euro ogni 100 abitanti nella pulizia e nei servizi ausiliari, mentre Macerata e Ascoli Piceno non arrivano a 500. Siena ha speso nel 2011 quasi tre milioni di euro in manifestazioni e convegni mentre a Ferrara sono bastati 34mila. Non mancano sorprese: Palermo e Napoli non spendono un euro per pulire gli uffici. Ma in questo caso il dubbio è che non tutte le amministrazioni contabilizzano con la stessa attenzione i dati ufficiali trasmessi all’Economia.