“Le lacerazioni interne al gruppo Pd e nel partito vanno risolte insieme”. Parla Silvia Amodeo

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Le dimissioni di Ida Grella agitano le acque in seno al Consiglio comunale di Avellino.

Domani pomeriggio, giovedì 5 novembre, i componenti del gruppo Pd a Palazzo di Città si ritroveranno per un faccia a faccia (che succederà a quello previsto oggi in segreteria a via Tagliamento, ndr) nel quale si prenderà atto della situazione in corso al Comune e si cercherà di trovare la quadra per ridare una linea organizzativa alla truppa dem che siede nel parlamentino di piazza del Popolo.

Sullo sfondo, resta lo scenario che è esploso all’interno del partito dopo l’infuocata Assemblea provinciale del Pd dello scorso weekend.

Parte da qui, dall’Assemblea provinciale del Pd e dalla coda velenosa del post assise, la riflessione del consigliere comunale Silvia Amodeo.

“Ero presente all’Assemblea di sabato in qualità di componente della Direzione provinciale del partito. Devo dire che ho letto tante inesattezze rispetto a quanto accaduto. In realtà, non ho visto nessuno scappare con registri o quant’altro. Mi sento di ribadire quanto riferito mesi fa in relazione all’atteggiamento assunto da alcuni membri del Pd in Consiglio comunale ad Avellino, ovvero che c’è una irrispettosa considerazione dei luoghi deputati a fare politica. Questo fenomeno diventa ancor più odioso se accade in Consiglio comunale, che è il luogo deputato alla discussione delle problematiche della comunità. Alcuni comportamenti registrati negli ultimi tempi sono stati poco dignitosi o comunque rappresentativi di una pantomima che non si addice ad un civico consesso. La logica conseguenza di taluni atteggiamenti non può che essere quella dell’anarchia politica in cui è piombato il gruppo”.

Un antipasto di quanto accaduto sabato in Assemblea provinciale è stato dato dai fatti dell’ultimo Consiglio comunale di Avellino, con le dimissioni di Ida Grella…

“Quando si è rigorosi e responsabili non si può di certo sottacere rispetto a certi comportamenti. Le dimissioni di Ida Grella non sono altro che il logico epilogo della decisione di una persona perbene e responsabile che, responsabilmente, ha svolto il suo ruolo. Un ruolo complesso che prevede capacità di raccordo e di mediazione in un contesto che si è formato secondo criteri che, spesso, non rappresentano la propria sensibilità”.

Continui…

“Ad Avellino accade che chi più lamenta la mancanza di condivisione degli indirizzi politici, è la stessa persona che poi non si presenta in Aula o si presenta in ritardo. Lasciar passare come nulla fosse questi comportamenti significherebbe avallare taluni atteggiamenti. Anche questo, insieme alle lacerazioni interne al partito, all’assenza di linearità nel partito, credo, abbiano determinato la scelta di Ida Grella”.

Dalla doppia riunione dei consiglieri del Pd del Comune di Avellino dovrebbe venire fuori il nome del nuovo capogruppo, posto che la stessa Grella ha dato per irrevocabili le proprie dimissioni nonostante l’accorato appello del sindaco Paolo Foti. Il suo nome è in cima alla lista dei papabili…

“Il mio nome compare nella lista dei papabili ogni volta che ci sono tumulti o cambiamenti in Giunta. Credo, in realtà, che se dovessi assumere questo ruolo non riuscirei a fare né meglio né peggio di chi mi ha preceduto, semplicemente perché se non si risolvono i problemi interni al gruppo Pd in Comune e al partito non si può andare avanti. Non mi tiro indietro ma accetterei un incarico solo se avessi intorno un determinato ambiente e contesto, anche perché non mi limiterei mai a fare la bella statuina semmai per parare le spalle a chi non sa nemmeno pronunciare in italiano il proprio nome e cognome o, di più, a chi denigra il Consiglio fuori dall’Aula. E poi, da questi due incontri dovrebbe, si spera, uscire allo scoperto anche chi ha determinato questa empasse o almeno chi ha creato tutto questo perché in fondo ha ambizioni a prendere il posto di capogruppo”.

Come si esce allora da questa situazione di stallo? I problemi nel gruppo consiliare dipendono dalle diatribe in corso tra le varie correnti di via Tagliamento?

“Abbiamo eletto un sindaco indicato dal Pd e non da altri partiti o da liste civiche. Dunque, i problemi interni a Palazzo di Città e al partito devono camminare di pari passo e insieme devono essere risolti, riprendendo il dialogo. La politica non può limitarsi a gestire l’amministrazione che deve essere snella e veloce per natura propria, pur rispettando un chiaro indirizzo politico che nel nostro caso è stato dato dal partito di maggioranza che è il Pd. Ma se non c’è condivisione di percorsi allora si tratta solo di rimandare i problemi al domani. Per usare un parallelo sportivo, si rischia di passarsi la palla all’infinito senza che nessuno alla fine centri il canestro e quindi il punto”.

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