Il derby dell’Arechi ha premiato la formazione che ci ha creduto di più: i granata di Brini. L’Avellino è stata molto brava nel possesso palla facendo circolare la sfera nel miglior modo possibile, ma nel calcio questo serve a poco. Attacco sterile e soprattutto poco lucido. Ci si aspettava di più oggi dai lupi di Salvatore Campilongo. La partita non ha regalato spunti degni di nota tra le file irpine e si è visto un Ciotola spaesato che sulla sinistra solo nel primo tempo ha fatto il Ciotola. Nella ripresa ha gettato alle ortiche numerose occasioni di contropiede sbagliando troppi passaggi e cercando qualche numero di troppo su Russo, che da marpione qual è non gli ha concesso nulla. Delusi i tifosi cha hanno seguito la partita in tv. Loro ci hanno creduto più dell’undici sceso in campo incitandoli dal video. Ancora una volta encomiabili. Peccato perché non era questa la partita che un’intera provincia si aspettava, non si sa di chi sono le colpe, forse la paura di giocare davanti a tantissimi spettatori, la giovane età, la mancanza di grinta, quella ammirata con il Parma, a Rimini ma anche nel match sfortunato con il Piacenza. Nella sfida cruciale il ‘lupo’ non ha morso, ma sbranato. Nelle restanti gare che sanciranno la fine del campionato (Treviso, Modena ed Empoli), salvare la faccia è proprio il minimo. Mister Campilongo fino all’ultimo dirà di lottare su ogni pallone, ma le motivazioni oramai lasciano il tempo che trovano. Oggi con una vittoria i verdi d’Irpinia avrebbero avuto ancora il cuscino per sognare la salvezza. Un’impresa non impossibile vista la qualità della cadetteria di quest’anno.
Redazione Irpinia
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