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La tragica fine di Ciro in carcere, Mele: seguo la vicenda, la situazione e’ drammatica

AVELLINO- “Una situazione drammatica per la carenza di personale, in particolare in aree come quella psichiatrica”. Carlo Mele, garante delle persone private della liberta’ in provincia di Avellino, sta seguendo gli sviluppi della tragica morte di Ciro Pettirosso, il trentaseienne di Napoli deceduto nel pomeriggio di venerdi’ dopo un malore nella sua cella e il tentativo di rianimarlo in Infermeria. Si attende anche il primo esito dell’esame medico legale che sara’ eseguito domani sulla salma del giovane detenuto, traslata al Moscati di Avellino per consentire questo accertamento. Il Garante ha più volte segnalato come “la questione sanitaria e’ una delle priorità” e ricostruito queste difficoltà, che “il Covid ha peggiorato”. Mele mette in evidenza come: “dico sempre che mentre noi abbiamo la possibilità di curarci nel privato per i detenuti non ci sono alternative alla sanità pubblica. E qui si sconta la carenza di personale, che diventa un problema serio. Ci sono problemi con coloro che hanno problemi psichiatrici e malattie invalidanti anche gravi, se non c’e’ una attenzione si rischia anche la conflittualita’. Non è una situazione facile, stiamo cercando di capire come superarle. Ho allertato i medici in pensione e quelli delle associazioni cattoliche, stiamo cercando di sottoscrivere questo protocollo con direzione del carcere, direzione sanitaria e Provveditorato. Nelle strutture, se uno si fa un giro, ci sono giovani appena laureati, che sono anche in una condizione difficile, perché entrare in un carcere non è una cosa semplice, c’è una carenza sulla area psichiatrica. Per cui la presenza di medici che hanno settanta anni e una larga esperienza può agevolare anche il lavoro dei più giovani, però vanno autorizzati. Ho raccolto queste disponibilità, ora bisogna attendere che venga formalizzata la convenzione”.

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