La riflessione di Enzo Alaia: “Spetta a noi politici dare risposte”

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Avellino – “In questi giorni avverto un crescente disagio nei confronti di una ormai consueta e – direi -consunta modalità di fare una politica spettacolo, esternando continuamente accese dichiarazioni sui media, come se fosse in atto una sorta di processo mediatico permanente, in cui ognuno – a destra quanto a sinistra – si sente legittimato a scagliarsi contro un altro pur non avendone ascoltato le ragioni. Senza entrare nello specifico delle questioni, in un momento di cordoglio nazionale che ci fa riflettere con maggiore intensità sulla precarietà dell’esistenza, vorrei poter dire che dovremmo abbassare i toni in segno di rispetto per i nostri soldati caduti in Afghanistan e volgere lo sguardo un po’ oltre, distogliendolo da questioni strettamente contingenti, legate a una visione forse un po’ troppo utilitaristica della politica e che – secondo me – andrebbe rivisitata nella sua interezza”. È l’invito di Vincenzo Alaia, presidente del Consiglio provinciale. “Ritengo sia questo il momento giusto, anche in proiezione di scadenze elettorali importantissime quali le Regionali – che ci vedranno a confronto serrato su temi scottanti come le emergenze territoriali legate alle politiche del lavoro, dello sviluppo, dell’integrazione, del disagio sociale – per porci degli interrogativi più sostanziali non solo sulle problematiche specifiche (che pur dovremo affrontare con determinazioni nelle sedi opportune) ma proprio sulla maniera di fare politica, sui linguaggi della politica, che troppo spesso non sono comunicativi né plurali, ma soltanto strumentali.
Io credo ci sia ora la necessità di fare una pausa di riflessione preliminare a qualunque altra forma di ragionamento , per poter riannodare i fili della stessa politica ad una dimensione etica, che non è una valutazione di tipo morale, ma soltanto una possibilità di farci “rivedere” il nostro agire e volgerlo alla crescita di una condizione di dignità. Una dignità di rappresentanza che le donne e gli uomini della politica debbono qualificare facendosi carico di responsabilità e scelte a salvaguardia del Bene Comune, non sostituendo a valori e idee di condivisione strategie di potere troppo individualistiche: il voto di chi ci ha demandato ad amministrare non può e non deve essere una speranza disattesa, ma esso è depositario di una fiducia che deve essere ripagata con una difesa degli interessi comuni. Solo in questo modo si può rinsaldare il legame individuo/comunità e riavvicinare il cittadino alle istituzioni, riconnettendo un tessuto sociale in cui è fondamentale l’ascolto e il rispetto della sensibilità di un’opinione pubblica che non è disattenta. E osserva i nostri comportamenti con uno spiccato spirito critico e aspetta da noi politici risposte concrete . Risposte possibili alle molteplici esigenze di un territorio che ha bisogno di continua attenzione. E che noi politici abbiamo il dovere di dare. Vorrei concludere aggiungendo che io mi impegnerò, per le competenze specifiche che il ruolo istituzionale di presidente del Consiglio provinciale mi affida , ad esercitare una funzione di garanzia nei confronti di tutte le diverse componenti politiche e partitiche all’interno dell’Assise e assicurando – in virtù di quanto già detto – la facoltà e la libertà ai singoli di esprimere un dissenso: infatti, ogni vera democrazia deve garantire la possibilità di esprimere opinioni e idee non conformi a quelle statuite. E nessuna forma di potere può limitare o escludere tale libertà in una società che si dice democratica e che – come tale – è sempre incompiuta, nel senso che è un cammino mai completamente conchiuso, realizzato. Essa è, piuttosto, un processo “ aperto ” perché fondato su una condivisione di regole perfettibili che possono subire mutamenti. Regole, quindi, che possono cambiare o rimanere uguali , ma che valgono per tutti e che ciascuno deve rispettare facendo salva – per l’appunto – una prerogativa essenziale: la facoltà e la libertà di esprimere un punto di vista diverso sulle questioni.
Questo è – per me – il passo preliminare, che costituisce le fondamenta di ogni agire umano . E sul quale poi si edificano atti, norme, leggi e quanto altro possa regolare il vivere insieme e – dunque – io credo, il fare politica.
Nell’auspicio di poter garantire un giusto equilibrio nel confronto tra libertà di opinione, di pensiero e di dissenso, nel rispetto di regole condivise da tutti, intendo rappresentare l’intero Consiglio provinciale, svolgendo il mio ruolo istituzionale in piena indipendenza da ogni gruppo politico e con piena imparzialità, intervenendo a difesa dei diritti e delle prerogative del Consiglio e dei singoli Consiglieri”.

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