In un momento storico così instabile ed incerto, il Liceo Scientifico Mancini di Avellino e il Consorzio Universitario Irpino hanno avanzato ai giovani alunni una proposta che è davvero controcorrente: investire nella cultura dei saperi scientifici per il proprio futuro, con l’attivazione del percorso alternanza scuola-lavoro con attività teoriche e pratiche che si svolgeranno nel Giardino di Archimede, il Museo della Matematica, che è un punto di riferimento culturale non solo per Avellino ma per tutto il sud Italia, visto che è visitato spesso anche da alunni provenienti dalle regioni limitrofe.
La “guida museale” è la figura di un professionista preparato in un percorso didattico teorico con corsi mirati sulle tematiche: storia del pensiero scientifico, organizzazione di una biblioteca, manutenzione e montaggio delle macchine matematiche e in un secondo momento pratico-operativo nel Museo della Matematica dove si mettono in pratica le competenze acquisite.
I 56 ragazzi coinvolti in questa attività culturale hanno mostrato grande interesse ed hanno ben compreso l’importanza di questa attività e si stanno preparando con impegno, ansiosi di poter avviare la parte operativa al Museo. Essi sono accompagnati costantemente da tutor e docenti esperti ed impegnati in molti progetti di ricerca didattica ed operativa, sia all’interno del Liceo Mancini che in ambiti universitari, che hanno saputo coinvolgerli in questo percorso certamente interessante ed innovativo al punto di aver ottenuto anche il plauso degli ambienti universitari e ministeriali che stanno monitorando con interesse questa realtà.
Importante anche la ricaduta che avrà sul futuro dei giovani allievi del Liceo Mancini: al termine delle attività riceveranno la certificazione di “guida museale” che sarà spendibile sul mercato del lavoro ed arricchirà il loro curriculum.
Questo percorso ha come fine la strutturazione di un pensiero trasversale che attivi collegamenti “non consueti” tra momenti storici e discipline differenti, con l’obiettivo di favorire la costruzione di una rete di contenuti che sia utile agli allievi sia per uno studio più maturo e completo, sia per un utilizzo più concreto ed immediato nello svolgimento delle attività curricolari anche in preparazione della prima prova dell’Esame di Stato relativamente al tema di carattere scientifico.
Come dice il Sito del “Giardino di Archimede”:
“Il Museo della Matematica il Giardino di Archimede, non vuole né potrebbe insegnare la matematica, allo stesso modo che un concerto non insegna a suonare il pianoforte. Come lo studio di uno strumento musicale richiede dedizione e sacrificio, lo stesso accade per lo studio della matematica: non si impara senza fatica. Di qui la distinzione di ruoli, ma anche la complementarità, tra il museo e la scuola. Per quest’ultima, il museo per la matematica può svolgere, pur con le dovute ed evidenti differenze, un ruolo analogo a quello che i concerti svolgono per lo studio della musica. Come al concerto non si va per imparare la musica, così il museo non si visita per imparare la matematica: per questo, in un caso come nell’altro, si va a scuola. D’altra parte però, come non tutti sono musicisti, non tutti sono matematici; il museo servirà allora per chiudere il fossato tra la matematica e i cittadini, un luogo in cui ci si possa avvicinare senza traumi alla matematica e alle sue idee più importanti.Non un museo della matematica dunque, cioè un museo dove dietro vetrine chiuse si esibisca una matematica polverosa e fossilizzata, ma un museo per la matematica, un luogo di incontro con le idee più brillanti e feconde e di crescita della cultura comune.
Naturalmente non tutti i visitatori si avvicineranno agli oggetti esposti con lo stesso spirito e con le stesse conoscenze. Bisogna allora organizzare le mostre che costituiscono il museo in modo che possano essere lette a diversi livelli. Ciò è tanto più necessario, dato che il museo si rivolge a spettatori di ogni età e di ogni livello di cultura, e non è possibile discriminare il pubblico a seconda delle sue conoscenze e capacità matematiche. Ognuno deve poter usufruire delle strutture del museo al suo grado di cultura scientifica o semplicemente a seconda della sua disponibilità a seguire i percorsi proposti con maggiore o minore attenzione.”