Il primo cittadino di Sperone, Salvatore Alaia affida ad una lettera le ragioni del suo gesto estremo. “Da oggi (ieri ndr) inizio lo sciopero della fame che vuol essere in primo luogo una battaglia ideale e civile per dare voce all’Irpinia e alla sua meravigliosa gente che non può accettare passivamente lo scempio del piano sanitario regionale. In secondo luogo vuol essere un manifesto di denuncia contro l’immobilismo dell’intera classe politica della provincia di Avellino e dei suoi massimi rappresentanti che non hanno finora mostrato alcuna attenzione verso la questione. Un’accusa, quindi, contro la politica di palazzo impegnata affaristicamente e preoccupata unicamente solo alla gestione delle poltrone a suffragare soprattutto scelte nepotistiche che rivelano, secondo un processo di agnizione, la sua vera natura, quella di una politica mercenaria da sempre ammantata da uno pseudo interesse per la propria terra, l’Irpinia, che si appresta ad essere tradita dai suoi stessi figli e violentata dall’iniquità e dall’ingiustizia frutto della protervia e dell’arroganza di una classe dirigente, orfana di obiettività, ed ispirata dal più becero qualunquismo”.
Redazione Irpinia
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