AVELLINO- Non ci sara’ un perizia bis sul nesso causale tra esposizione all’amianto e decessi dei lavoratori dell’ex Isochimica, ma i giudici della Prima Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli hanno parzialmente accolto uno dei motivi di Appello proposti dalla difesa dell’ ingegnere Vincenzo Izzo, rappresentata dal penalista Alberico Villani e da Rfi come responsabile civile, rappresentata dall’avvocato Antonio Fiorella, disponendo che vengano auditi di nuovo in aula i consulenti tecnici della Procura di Avellino, il collegio peritale guidato dalla dottoressa Carmen Sementa, che era stato gia’ escusso nel corso del processo di primo grado davanti al collegio presieduto dalla dottoressa Sonia Matarazzo. La nuova audizione che si svolgera’ davanti ai giudici di Appello il prossimo 3 novembre. Sara’ in quella data che i giudici della Prima Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli riprenderanno il processo di secondo grado per il disastro dell’ex Isochimica, in cui sono chiamati a decidere dopo i ricorsi sia della Procura che delle difese contro il verdetto di primo grado del collegio presieduto dal giudice Sonia Matarazzo del 28 gennaio 2022, dopo una camera di consiglio durata circa tre ore avevano accolto l’eccezione di nullita’ della citazione a giudizio che aveva escluso gli operai “viventi” vittime di lesioni presentata dal penalista Alberico Villani, difensore di uno dei responsabili della fabbrica di Borgo Ferrovia . In buona sostanza secondo la difesa, il fatto che l’imputato oltre ad avere impugnato la sentenza per le morti (omicidio colposo) aveva impugnato anche la prescrizione per le lesioni, avrebbe dovuto determinare anche la citazione a giudizio degli operai che avrebbero subito lesioni a causa delle lavorazioni di amianto. Una tesi accolta da parte del collegio. Una decisione attesaz quella relativa alla rinnovazione del dibattimento chiesta sempre dalle difese di Izzo e De Luca. La richiesta di rinnovazione dell’istruttoria con una perizia bis che determinasse il nesso causale tra le lavorazioni di amianto e le patologie contratte dai lavoratori. La seconda era quella proposta da Rete Ferroviaria Italiana. Davanti alla Corte di Appello ci sono i 28 imputati per cui e’ stata proposta impugnazione da parte della Procura della sentenza di primo grado. Gli ex operai che sono rientrati nel processo sono rappresentati dagli avvocati Brigida Cesta, Carmine Monaco, Antonio Petrozziello, Domenico Carchia, Ennio Napolillo, Claudio Frongillo, Eleonora Guerriero, Nicola D’Archi, Gerardo Santamaria, Angelo Polcaro, Bartolo Senatore, Carmine Freda, Carmine Lo Conte, Antonio Larizza, Antonio Romano, Annunziata Teschio, Paola Albano, Maria Golia, Francesco Micciche’, Mara Iandolo, Rolando Iorio, Antonio Colucci, Antonio Iannaccone, Domenico Festa, Mario Di Salvia,
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