A tradirlo la presenza, a Gaggiolo, di una donna di origine ucraina che aveva con il ricercato un legame fortissimo: una figlia. E proprio per vedere la sua bambina il ricercato spesso si recava nella zona attraversando la frontiera e accettando il rischio che, prima o poi, le forze dell’ordine lo avrebbero rintracciato. Le ultime notizie, ottenute grazie alla collaborazione tra forze di polizia italiane, Centro di cooperazione di Chiasso (Ccpd) e la polizia cantonale, lo davano infatti in Svizzera, irreperibile, ma secondo alcune segnalazioni appunto residente nella città di Lugano.
E quando sabato la polizia locale di Cantello si è recata con un pretesto a casa della donna, l’uomo era proprio lì ospite in casa di lei: sotto l’abitazione era parcheggiata la sua auto, con targa ticinese. Con la scusa di controllare il permesso di soggiorno della donna ucraina, gli agenti hanno suonato al campanello dell’entrata. E a rispondere era stato l’uomo, che alla fine si era deciso ad aprire e a declinare le sue vere generalità.