Irisbus – Passa in Parlamento la mozione Iannaccone

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Dopo mesi di trattative, proteste e lotte il Governo fa una prima e forse decisiva mossa per salvare Irisbus di Flumeri dalla chiusura. Questo pomeriggio, infatti, a seguito di numerosi interventi in Parlamento, tra i quali quelli di Arturo Iannaccone e Marco Pugliese, è passata all’unanimità la mozione sulla vertenza Irisbus presentata dal Segretario nazionale di Noi Sud, Arturo Iannaccone. Il dispositivo, sottoscritto anche dai deputati del Popolo delle Libertà e della Lega Nord, impegna il Governo ad elaborare ed approvare un piano nazionale per il trasporto pubblico locale, evitando l’ulteriore invecchiamento del parco autobus italiano. Nello specifico, inoltre, la Camera dei Deputati ha impegnato il Governo ad affrontare concretamente la vertenza Irisbus all’interno di un piano più complessivo legato all’ammodernamento dei mezzi di trasporto pubblico, e a garantire una presenza attiva nella vertenza in corso.

“Con questo voto unanime – ha dichiarato Iannaccone in Aula – , abbiamo avuto la testimonianza che, quando viene all’attenzione del Parlamento un problema di interesse generale che riguarda il futuro del nostro paese e di tanti lavoratori e lavoratrici, quest’Aula, che sembra sempre sull’orlo di divisioni insanabili, trova un filo conduttore comune. Anche quella distinzione, che a volte emerge nel confronto politico tra territori, trova la sintesi nell’interesse generale.”

“Ora – ha aggiunto – , dopo l’approvazione di questa mozione, chiedo con forza al Governo di convocare immediatamente i vertici della Fiat per rappresentare la volontà espressa dal Parlamento e cioè dal popolo italiano che siamo qui a rappresentare. Un popolo che vuole che la Fiat mantenga gli impegni nei confronti dell’Italia e dei nostri territori, e in modo particolare di quello di Avellino. Dunque – ha ribadito Iannaccone – , il Governo elabori e vari un nuovo piano dei trasporti locali e i vertici del lingotto siano invitati a mantenere la proprietà dello stabilimento Irisbus in Valle Ufita. Altrimenti, l’Italia verrebbe privata di un pezzo importante di produzione industriale. In Italia – ha concluso il Segretario di Costituente Noi Sud – non si produrrebbero più autobus e questo sarebbe un grave danno, non solo per i lavoratori, ma anche per l’intero Paese.”

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