Irisbus, la Uil: “L’esasperazione non giustifica atti inconsulti”

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“L’esasperazione e la tensione di momenti difficili e complicati per la vita dei lavoratori della IRISBUS assolutamente non giustificano atti inconsulti e provocazioni inaccettabili nei confronti dei rappresentanti sindacali nazionali e territoriali di tutte le sigle confederali e di categoria”. A parlare è Franco de Feo, leader provinciale della Uil, che aggiunge: “E’ stata scritta ieri una brutta pagina nel rapporto tra i lavoratori e le proprie organizzazioni sindacali che determina l’impraticabità delle più elementari norme di democrazia, oltretutto in un clima forzatamente ostile e prevenuto di un gruppo di facinorosi. Alla luce della posizione unitaria definita al “tavolo ministeriale” non c’era bisogno di tanto furore, l’assemblea con tutti i lavoratori in fabbrica non aveva alcun referendum all’ordine del giorno ma un ulteriore momento di riflessione comune per confermare il rigetto della proposta del Governo che prevedeva il blocco della procedura di dismissione per tre mesi e l’apertura del tavolo con Di Risio e per programmare le più idonee iniziative di lotta, ivi compreso momenti di mobilitazione nazionale e territoriale. L’unità di tutti i lavoratori nel sindacato è l’unica strada praticabile per tentare di realizzare risultati a favore del mantenimento della missione produttiva della IRISBUS (costruire bus per il T.P.L.), della battaglia nei confronti del Governo per un PIANO TRASPORTI e di ammodernamento del parco autobus e per convincere la FIAT a restare in Irpinia. In questa fase tutto è utile tranne la divisione tra i lavoratori ed i propri rappresentanti, per questo il nostro è un richiamo ad un impegno forte per ripristinare le regole della democrazia e della partecipazione di tutti alle scelte strategiche di gestione della vertenza. Frattanto non sono cambiate le controparti che restano il Governo e la FIAT, con entrambi bisogna recuperare le disponibilità per un confronto in sede governativa a Palazzo Chigi. In un momento di crisi e di difficoltà nei rapporti unitari e con gli stessi lavoratori, in presenza di una crisi consolidata del sistema produttivo ed occupazionale, in assenza della politica nazionale, regionale e provinciale non ci resta che compattare il fronte unitario con la proclamazione dello sciopero generale della provincia di Avellino. Auspichiamo un immediato confronto con CGIL e CISL per attivare le procedure di proclamazione dello sciopero e per chiamare tutti i lavoratori, i cittadini e le istituzioni locali ad una piena condivisione degli obiettivi della vertenza Irpinia”.

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