Circa cento operai della ex Irisbus di Flumeri, insieme alle Rsu di Fio, Fim, Uilm, Ugl metalmeccanici e Failms, hanno occupato la sede della Agenzia delle Entrate di Ariano Irpino. L’ufficio è rimasto paralizzato dalle 8 fin oltre le 13. I lavoratori, dopo la chiusura dello stabilimento che produceva autobus, sono in cassa integrazione straordinaria e chiedono al governo di mantenere gli impegni assunti a gennaio al tavolo del ministero per lo Sviluppo Economico per la riattivazione del sito produttivo anche dopo l’uscita di scena della Fiat.
In particolare, gli operai temono il disimpegno del governo che nell’ultimo incontro svoltosi a Roma il 9 maggio scorso non ha partecipato con alcun suo rappresentante. La protesta intende anche sollecitare la Fiat a ricollocare 197 dipendenti dei 680 complessivi entro il prossimo 31 dicembre, altrimenti interverrebbe la sospensione degli ammortizzatori previsti per il 2013. Gli operai hanno anche ribadito di essere contrari a ipotesi produttive diverse dalla costruzione di autobus.
Le maestranze sono allo stremo. La vertenza non riguarda solo l’Irpinia: tra di loro c’è una folta delegazione di tute blu del Sannio, in totale 118. Siamo stati abbandonati dalle istituzioni – dice l’operaio 45enne Domenico Delle Grazie, da 15 anni addetto della fabbrica -. I politici, sia irpini che sanniti, non hanno saputo far nulla per risolvere questa vertenzai”. Ma la tuta blu ne ha anche per il governo Monti: “Fa fare il bello ed il cattivo tempo a Marchionne e il risultato è che ci hanno tolto il lavoro e la dignità. Una vergogna nazionale”. I lavoratori non sono intenzionati a fermarsi. Domani a Grottaminarda avrà luogo una nuova riunione con le forze sociali per valutare il da farsi. “Non esclcudiamo iniziative ancora più forti – dice Delle Grazie -. Siamo stufi”.