Marco Grasso – Le carte e i documenti sono già pronti. L’accordo sarebbe di fatto stato definito, ma mancherebbero ancora le ultime firme per la formalizzazione della vendita dell’ex Ipercoop al gruppo Az Market. Lo sciopero proclamato dal sindacato provinciale, in segno di protesta contro il rischio esuberi paventato dalla nuova proprietà, avrebbe consigliato al gruppo calabrese di temporeggiare. Difficile immaginare se gli imprenditori abbiano anche fissato un termine di attesa massimo, superato il quale l’operazione potrebbe addirittura saltare. Impossibile ipotizzare un’alternativa: altri potenziali acquirenti non ce ne sono e il gruppo Alleanza 3.0 ha già manifestato in più di un’occasione la ferma volontà di passare la mano. Nel 2016 è stato messo in campo l’ultimo progetto di ristrutturazione del centro di Contrada Baccanico. Da allora però non c’è stata la svolta immaginata e auspicata e l’Ipercoop è andata progressivamente in difficoltà.
L’offerta commerciale della media distribuzione, percepita come negozio di prossimità, sta del resto scavalcando da tempo la grande distribuzione, come dimostrano anche le recenti chiusure a Napoli. Da diversi anni il centro, come ribadito anche nel corso dell’ultimo vertice in Prefettura, è in sofferenza soprattutto per gli alti costi di gestione, a partire dal personale, che obbligano spesso a mantenere i prezzi di vendita in una fascia medio-alta con inevitabili ricadute sul fatturato.
Il piano esuberi, come noto, è già stato bocciato dal sindacato. Difficile quantificare il numero di posti a rischio sui complessivi 134, anche se lo stesso sindacato ha parlato in più di un’occasione di una sessantina di posti in bilico. Più che probabile il ricorso alla cassa integrazione ed una serie di pensionamenti anticipati. La nuova proprietà starebbe anche valutando la possibilità di una ristrutturazione dei locali che non dovrebbe però incidere sul regolare funzionamento della struttura. Alcuni reparti saranno quantomeno ridimensionati come la gastronomia e la pescheria. Così come si annuncia una riorganizzazione delle attività collegate al bar.
Decisivi saranno i prossimi incontri tra le parti per una trattativa che a fine mese sarà a Roma. Prima della tappa ministeriale diventa fondamentale il vertice chiesto dal sindacato in Regione. Fino ad allora la protesta andrà avanti. Sindacato e lavoratori non hanno alcuna intenzione di indietreggiare.