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Iniziate le riprese a Montemarano per il film di D’Ambrosio

Sono iniziate stamattina in Irpinia, precisamente a Montemarano, paese conosciuto per i vini eccellenti e il rito antico del Carnevale, le riprese del film «Due euro l’ora», con la regia di Andrea D’Ambrosio, autore anche della sceneggiatura scritta con Donata Carelli.

Montemarano si trasforma, in set cinematografico fino al 10 ottobre 2014, per il lungometraggio, prodotto da Enzo Porcelli per l’Achab Film, e realizzato col contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e in collaborazione con Rai Cinema. D’Ambrosio, autore finora di documentari d’inchiesta come “Biutiful Cauntri” e di cortometraggi sociali tra cui “I frutti del lavoro”, girato questa estate a Vibonati con Enzo Decaro come protagonista, per la sua opera prima ha scelto un cast d’eccezione, quasi interamente campano, di cui fanno parte Peppe Servillo, Chiara Baffi, Paolo Gasparini, Alessandra Mascarucci, Massimo De Matteo, Patrizia Di Martino, Marianna Mercurio, Antonella Morea, Davide Schiavo, Peppe Miale, Lello Serao e Lorena Leone, e con la partecipazione, per la prima volta sullo schermo, della top model americana di origine ucraina Alyona Osmanova.

Il film racconta, in un paese del Sud Italia, la storia di due donne che cercano, attraverso il lavoro, un riscatto della loro condizione sociale, ma anche gli affetti familiari che sono loro mancati e l’amore della vita. «Sono molto contento di realizzare questo film – sostiene il produttore Enzo Porcelli – in un luogo bellissimo come Montemarano, dove abbiamo trovato una cittadinanza ed un’amministrazione che con la loro collaborazione ci hanno aiutato a risolvere i tanti problemi legati alla produzione del film». «Dopo i rifiuti di ‘Biutiful Cauntri’ – afferma il regista Andrea D’Ambrosio – racconto il lavoro, soprattutto quei lavori che si è costretti a fare per le condizioni di disagio e di difficoltà che vive il sud e ormai l’intero paese. Ho scritto questa storia insieme a Donata Carelli, dopo la morte in un materassificio di due operaie, di cui una era minorenne. Abbiamo preso spunto da questo episodio per raccontare una storia universale che possa dare anche una speranza a chi insieme al lavoro cerca una vita diversa. In questo mio primo lungometraggio c’è il lavoro di anni, ci sono porte in faccia e il sacrificio di un cinema sempre più difficile da fare, c’è il percorso fatto coi miei documentari e per me – dice D’Ambrosio – esordire con un produttore come Enzo Porcelli, che ha prodotto i film di Manoel de Oliveira e di Gianni Amelio, è motivo di grande orgoglio».

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