Indebita compensazione, D’Agostino prosciolto dal Gup

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AVELLINO – Si e’ chiuso con un proscioglimento il procedimento giudiziario che interessava i legali rappresentanti della “D’Agostino Costruzioni Generali” per indebite compensazioni legate ad un progetto denominato “Cantiere Telematico” con il Credito di imposta. Il Gup del Tribunale di Avellino Antonio Sicuranza ha disposto il non luogo a procedere nei confronti dei tre imputati, tutti legali rappresentanti della D’Agostino Costruzioni Generali dal 2016 al 2019. La circostanza che e’ risultata molto probabilmente decisiva (si dovrà attendere la sentenza ) che l’intera somma indebitamente compensata con le relative sanzioni e’ stata pagata all’Erario da Angelo Antonio D’ Agostino.

LA CONTESTAZIONE

Le indagini della Procura e delle Fiamme Gialle del Nucleo Pef che avevano portato anche ad un sequestro per equivalente nel 2022, si riferivano ad un’indebita compensazione nata da una segnalazione dell’agenzia delle Entrate perché i tre legali rappresentanti non avevano versato all’erario le somme dovute utilizzando in compensazione nel periodo dal 2017 al 2019, ai sensi dell’art. 17, D.lvo 241/1997, crediti inesistenti rivenienti da spese per ricerca e sviluppo asseritamente sostenute dalla predetta società per la realizzazione di un progetto software relativo al cd. “Cantiere telematico” (presentato.come in grado di raccogliere telematicamente dati dei diversi cantieri edili e renderli fruibili in tempo reale ad una Centrale operativa), progetto invero privo dei requisiti per poter essere annoverato tra gli investimenti per ricerca e ‘sviluppo ammessi a fruire del predetto beneficio fiscale”. Nell’anno 2017 ha usufruito di crediti di imposta per ricerca e sviluppo per e 283.745,000 (relativamente al 2016); Nell’anno 2018 ha usufruito di crediti di imposta per ricerca e sviluppo per e 433.290,99 (relativamente al 2017); Nell’anno 2019 ha usufruito di crediti di imposta Per ricerca e sviluppo per € 469.631,10 (relativamente al 2018); Nell’anno 2020 ha usufruito di crediti di imposta per ricerca sviluppo per e.544.732,65; Una delle questioni principali era legata al fatto che alla luce del contraddittorio con l’Agenzia delle Entrate e del pagamento di somma compensata e sanzioni da parte di D’Agostino con un vero e proprio ravvedimento operoso, le somme che per la difesa sono “non spettanti” (ovvero spese lo stesso per il software) possono rientrare nella causa di non punibilità prevista dall’articolo 13 del d.lvo 74/2000. Per la Procura di Avellino sono crediti “inesistenti” , ovvero contraddistinti ab origine da una connotazione intrinsecamente fraudolenta e quindi non rientrano nella causa di non punibilità e ci doveva essere un giudizio davanti al Tribunale. . Gli avvocati che compongono il collegio difensivo, Teodoro Reppucci, che rappresenta Angelo Antonio D’Agostino e Antonella Gensale e Ennio Napolillo, che rappresenta Angelo Panza, hanno sostenuto che vi fossero in pieno le cause di non punibilità e quindi il proscioglimento per l’imprenditore. La tesi della difesa era stata sostenuta da una copiosa serie di consulenze e memorie. Una tesi che e’ passata almeno dalla decisione assunta dal Gup