Sit-in dei lavoratori Irisbus davanti a Palazzo Chigi dove si terrà il vertice Fiat-governo. Una decina di manifestanti della Valle Ufita, in provincia di Avellino, hanno esposto alcuni cartelli, su uno dei quali si legge “La Irisbus non si tocca, il lavoro è la dignità dell’uomo”. Lo stabilimento avellinese, dove si producevano autobus, ha chiuso i battenti nel luglio del 2011. I circa 600 lavoratori sono in cassa integrazione. Nella vertenza sono coinvolti altri mille lavoratori dell’indotto. A poche ore dal faccia a faccia con Mario Monti, l’Ad del Lingotto, Sergio Marchionne, ha detto che la Fiat sta bene. Gelido il premier che, dal canto suo, ha dichiarato di sfuggita: “Oggi di incontri ne ho diversi”. Mentre il ministro del Welfare, Elsa Fornero, si è detta fiduciosa che ci “saranno dei chiarimenti”. La riunione, molto attesa, è stata convocata dal governo dopo la retromarcia di Torino sul piano Fabbrica Italia. Monti, con i ministri Fornero e Passera, da Marchionne e dal presidente John Elkann si aspettano chiarezza sugli impegni del gruppo, con un “quadro aggiornato” sulle strategie. Una richiesta cui i vertici del Lingotto risponderanno probabilmente anche con alcune richieste, dal sostegno europeo all’industria dell’auto alla competitività del Paese. E alla vigilia dell’incontro Marchionne ha lanciato un messaggio chiaro: in Brasile la Fiat va bene perché il governo aiuta le case automobilistiche, mentre in Europa questo non è possibile perché vietato dalle regole Ue.
Redazione Irpinia
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