AVELLINO- Avrebbe posto all’ incasso piu’ di cinquecento (per la precisione 541) voucher rendicontati dalle due società, tutti del valore di 500,00 euro ciascuno ed erogati nell’ambito dei contributi denominati Bonus Cultura 18App (destinati ai neo diciottenni per promuovere la diffusione della cultura tra i giovani) usando documenti commerciall riferiti ad operazioni di cessione di beni e prestazioni d servizi, risultate interamente o parzialmente fittizie. Una truffa da 230mila euro, quella organizzata da un cinquantaquattrenne dell’ hinterland, gia’ destinatario di un sequestro per equivalente di 180mila euro nel dicembre 2024. I fatti si riferiscono dal giugno al settembre 2023. Ieri mattina e’ stata celebrata l’udienza preliminare davanti al Gup Mauro Tringali, dopo la richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pm della Procura di Avellino Antonella Salvatore con l’accusa di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche. L’imputato e’ difeso dagli avvocati Costantino Sabatino e Simone Imparato. Le presunte truffe ai danni di giovani da tutta Italia, sono state ricostruite dalle indagini dei Carabinieri della Stazione di Monteforte Irpino e dai Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Avellino insieme al Nucleo Pef della Guardia di Finanza di Avellino. L’imputato avrebbe indotto in errore il Ministero della Cultura sull’effettiva identità dei richiedenti e la veridicità delle operazioni effettuate rendicontando beni o servizi in realtà mai forniti ovvero mai erogati, poiché disconosciuti dal soggetti risultati formalmente beneficiari che hanno presentato le denunce nei suoi confronti. L’udienza, proprio in ragione del numero elevato di parti offese, più di 500, per consentire la notifica a tutte le stesse, e’ stata rinviata al prossimo 12 febbraio 2026.
Incassa senza titolo più di 500 voucher dei Bonus 18 App, la Procura chiede il processo
