Illegalità diffusa, piccoli e grandi sprechi e una pubblica amministrazione “malata”: l’analisi a tinte fosche è quella realizzata dal procuratore regionale della Corte dei Conti Arturo Martucci di Scarfizzi in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della sezione campana. Secondo la Corte dei Conti inoltre a rendere ancor più grave l’assetto economico campano anche 15 anni di emergenza rifiuti che hanno contribuito ad aumentare i danni per l’erario legati soprattutto al nodo irrisolto della raccolta differenziata, il deficit della sanità, la gestione di enti e amministrazioni locali con un occhio particolare al ricorso alla finanza derivata cui sempre più spesso le pubbliche amministrazioni ricorrono. “Gli sprechi sono ancora tanti – ha spiegato il procuratore Scarfizzi – per alcuni settori come ad esempio la sanità il dato più preoccupante è legato alla difficoltà di accertare l’effettiva massa debitoria”. Per quanto riguarda il ciclo integrato dei rifiuti, Scarfizzi ha definito 15 anni di gestione commissariale come “una spesa impressionante di risorse”. Perplessità anche sui tagli alle spese della politica: “Non c’è stato alcun cambio di marcia, la casta è sempre in piedi. Il monito del Capo dello Stato qui mi sembra non sia stato recepito”.
La Campania, sempre secondo le valutazioni effettuate dal procuratore, è una delle regioni dove è più diffuso il fenomeno dei debiti fuori bilancio di cui solo una parte viene comunicata alla Corte dei Conti causando la crescita degli oneri aggiuntivi. “Ben tre province, Benevento Caserta e Salerno, non hanno inviato comunicazioni; soltanto Caserta e Benevento come capoluoghi di provincia hanno inviato le comunicazioni, mentre Salerno, Avellino e Napoli non ne hanno inviata alcuna nel corso del 2008”.
Le azioni risarcitorie insieme agli atti di citazione nel 2008 evidenziano un incremento di circa il 10% rispetto ai 99 atti depositati nel 2007. Il primato è assegnato alle azioni per risarcimento danni subiti dagli enti territoriali, circa il 70%, esclusi quelli sanitari. Gli importi di danno complessivamente azionati sfiorano i 43 milioni di euro tra danni patrimoniali e all’immagine, mentre gli importi pattuiti da sentenze di condanna pronunciate dalla corte territoriale ammontano a circa 12 milioni e 200mila euro, oltre alle spese di giudizio con un incremento di circa un terzo in più rispetto al 2007
Redazione Irpinia
Testata giornalistica registrata al tribunale di Avellino con il n. 422 del 21.5.2014
- Redazione – Via Dell’Industria snc – Pietradefusi (AV)
- 082573384
- redazione@irpinianews.it